Calcio: addio a Giuseppe 'Giussi' Farina, fu presidente del Vicenza e del Milan prima di Berlusconi

di steris

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In biancorosso lanciò il giovanissimo Paolo Rossi e in rossonero tenne a galla la società fino all'arrivo del Cavaliere

Calcio: addio a Giuseppe 'Giussi' Farina, fu presidente del Vicenza e del Milan prima di Berlusconi

Il mondo del calcio è in lutto per la morte di Giuseppe Farina, conosciuto da tutti come "Giussi". Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 25 luglio.

Dal Vicenza al Milan: la carriera nel calcio - Nato a Gambellara, in provincia di Vicenza, nel 1933, Farina era un imprenditore che aveva deciso di investire nel calcio, entrando nel settore con l’acquisto del Padova da Marino Boldrin per 393 milioni di lire. In seguito, prese le redini del Vicenza, dove si mise in luce lanciando un giovanissimo Paolo Rossi. Con i biancorossi, Farina raggiunse uno storico secondo posto nella stagione 1977-78, con Rossi capocannoniere grazie ai suoi 24 gol. Quattro anni più tardi, "Pablito" conquistò il Mondiale del 1982 con la Nazionale guidata da Enzo Bearzot, vincendo anche il Pallone d’Oro. Memorabile fu anche il rifiuto di cedere Rossi alla Juventus, che perse il suo cartellino nella famosa asta con le buste.

L’esperienza al Milan e la svolta Berlusconi - Nel corso della sua carriera, Farina ha gestito ben nove club: Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Rovereto, Modena e Palù. Il 19 gennaio 1982 assunse la presidenza del Milan, succedendo a Gaetano Morazzoni. Quell’anno, però, il club rossonero non riuscì a evitare la retrocessione in Serie B, la seconda nella sua storia. Tuttavia, la pronta risalita arrivò subito l’anno seguente, con Ilario Castagner alla guida tecnica. Nel 1986, in un momento delicato dal punto di vista finanziario, Farina lasciò l’incarico, venendo sostituito da Rosario Lo Verde. Poco dopo, nel febbraio dello stesso anno, cedette ufficialmente la società a Silvio Berlusconi, segnando l’inizio di un’era destinata a cambiare la storia del club con 29 trofei conquistati in tre decenni.

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