Carcere Pontedecimo, detenuto distrugge la propria cella e ferisce 4 agenti

di F.S.

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A Chiavari un prigioniero in semilibertà ruba una borsa mentre si reca al lavoro

Carcere Pontedecimo, detenuto distrugge la propria cella e ferisce 4 agenti

Ancora caos nei carceri di Genova e provincia: a Pontedecimo un detenuto ha distrutto la propria cella aggredendo subito dopo gli agenti intervenuti, a Chiavari invece un uomo in stato di semilibertà è stato arrestato per aver rubato una borsa.

Violenza - L'episodio di Pontedecimo si è verificato nella giornata di ieri, quando un detenuto italiano di 57 anni ha distrutto la propria cella, cominciando poi a lanciare cocci di ceramica verso gli agenti intervenuti, addirittura arrivando a sputare sangue contro di loro. Feriti i 4 poliziotti, con prognosi di due giorni. Il prigioniero è stato poi trasferito in Piemonte nella tarda serata di ieri.

Furto - A Chiavari invece, nella giornata di ieri un uomo di origine romena, di 35 anni, che lavorava come giardiniere presso il Comune di Lavagna è stato arrestato per aver rubato una borsa durante il tragitto per andare al lavoro. L'uomo era già finito in cella per reati di furto e rapina, avrebbe scontato la propria pena nel 2026. Questa mattina sarà giudicato per direttissima

A denunciare gli episodi è Fabio Pagani, Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria: "A tredici giorni dalla celebrazione del 208esimo Annuale del Corpo di Polizia penitenziaria, la cui cerimonia avrà luogo venerdì 28 marzo a Marassi “teatro dell’arca”,  il Corpo non ha ancora il suo Capo. Auspichiamo che prima di quella data vengano perfezionate le procedure per la nomina, non foss’altro come segno di attenzione, ma anche per rispetto verso le 36mila donne e uomini della Polizia penitenziaria che, in sott’organico di almeno 18mila unità, ogni giorno e ogni notte nelle carceri fanno ciò che possono per cercare di garantire sicurezza coniugandola all’umanità e alla dignità della detenzione, sobbarcandosi carichi di lavoro inenarrabili e turni di servizio prolungati con anche la mortificazione di diritti di rango costituzionale.

Conclude Pagani: " Se poi consideriamo la gravissima emergenza penitenziaria in essere, con 16mila ristretti oltre i posti disponibili, 16 suicidi fra i reclusi e uno fra gli operatori dall’inizio dell’anno, 290 aggressioni ogni mese alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti di vario genere, violenze atroci e molto altro ancora, c’è da chiedersi cosa stiano aspettando il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo a procedere alla designazione"

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