Commercio, Maestripieri (Cisl): "Servono incentivi per favorire nuove assunzioni"

di Pietro Roth

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"Dobbiamo rallentare l'emorragia di posti di lavoro"

Commercio, Maestripieri (Cisl): "Servono incentivi per favorire nuove assunzioni"
“È urgente tentare di rallentare l’emorragia di imprese e posti di lavoro nel commercio. Servono incentivi per le aperture e per le assunzioni e bisogna ampliare la clientela che gravita sul nostro territorio, e la capacità di spesa delle famiglie se non vogliamo vedere implodere il settore, già messo a dura prova da una serie di fattori, non tutti locali e non tutti connessi con la situazione economica”, spiega Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria. “Bisogna sempre ricordare che la Liguria ha perso abitanti, in particolare Genova che in vent’anni ha perso decine di migliaia di residenti e, di conseguenza i consumi di tutte queste persone. La perdita di residenti sarebbe stata ancora più alta se non fosse stata in parte bilanciata dall’arrivo di stranieri, che, però, hanno consumi in larga parte differenti, etnici per quanto riguarda l’alimentazione, più poveri per il resto, perché difficilmente hanno posizioni lavorative ben retribuite. Questo è lo scenario su cui si va a innestare la crisi economica e la perdita di tanti posti di lavoro che significavano capacità di spesa. Chi campa con la disoccupazione o con lavoretti saltuari, guarda anche al centesimo. In una situazione come questa era inevitabile che il commercio subisse delle conseguenze: meno abitanti significa meno spesa e quindi meno negozi”, prosegue Maestripieri: “In questi ultimi anni le forme distributive sono cambiate radicalmente , la grande distribuzione ha acquisito quote di mercato a danno dei piccoli negozi che non hanno saputo specializzarsi. È dall’analisi di questa situazione e dagli scenari futuri, come l’e-commerce che sta prendendo piede sempre di più e sta puntando anche al mercato alimentare e rischia di surclassare anche la grande distribuzione, che dobbiamo partire a ragionare su misure urgenti che salvino imprese e occupazione. La prima è certamente quella di incentivare le assunzioni. Ma poco potrà essere fatto senza abbassare i costi, ad esempio offrendo agevolazioni ai padroni dei muri dei locali che affittano a prezzo concorrenziale e penalizzando quelli che i locali li tengono sfitti. Ma anche abbassando i costi per i trasporti che nella nostra regione incidono più che altrove. Questo ci riporta al solito discorso, che vale per tutte le categorie: servono in fretta le infrastrutture. Con quelle, arriverà anche nuova occupazione per la città, non solo nell’immediato, con l’apertura dei cantieri, ma anche in prospettiva, con le maggiori occasioni di business per le nostre imprese. Infine, bisogna aumentare numericamente le persone che consumano in Liguria, sia sostenendo al massimo il turismo, sia promuovendo con agevolazioni l’insediamento delle imprese a Genova che ha da offrire una grande opportunità rispetto alle altre città: il porto”, conclude