Commissione Segre, in Comune a Genova il centrodestra dice sì
di Marco Innocenti
Dopo le polemiche a livello nazionale, voto favorevole espresso all'unanimità
"Molto rumore per nulla" avrebbe scritto il Bardo. Alla fine, dopo la bagarre di ieri sulla creazione della Commissione speciale per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, da molti ribattezzata semplicemente Commissione Segre, il Consiglio Comunale di Genova riesce ad evitare lo scontro frontale fra maggioranza e opposizione e a votare la proposta della capogruppo PD Cristina Lodi, arrivando a votare all'unanimità, con tanto di applauso da parte di buona parte dell'aula.
Già in mattinata, infatti, il capogruppo di Forza Italia Mario Mascia aveva presentato in commissione dei capigruppo un documento sul quale era arrivato l'ok anche di Lega, Fratelli d'Italia, Lista Bucci e Cambiamo, documento con il quale si accettava la creazione della commissione speciale e non di un "osservatorio", definizione che ieri aveva portato allo scontro con le opposizioni.
La proposta approdata nella seduta odierna del Consiglio, alla fine, ha quindi trovato la convergenza di tutta la Sala, con il voto di tutti i 39 presenti: il Comune di Genova quindi istituirà una commissione speciale contro l'intolleranza, il razzismo e l'antisemitismo e conferirà la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre.
Prima dell'ok definitivo, proclamato dal presidente Piana, una piccola precisazione da parte del sindaco Bucci: la proposta infatti prevedeva l'impegno per il sindaco e la Giunta di concedere la cittadinanza onoraria ma questa - è stato precisato - è prerogativa della sola Giunta, quindi la proposta era sbagliata dal punto di vista formale. Risolto e chiarito questo dettaglio, la proposta è passata come detto all'unanimità.
Se a Genova si è ritrovata l'unità d'intenti in extremis, non così è andata a La Spezia, dove la proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla Segre ha diviso il Consiglio Comunale. A spaccare l'aula sarebbe stato l'uso, da parte della maggioranza, della parola "odio" anziché "odio razziale" nella propria proposta. La minoranza di centrosinistra ha lasciato l'aula al momento della votazione facendo mancare il numero legale.
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