Conclave inizia il 7 maggio: cardinali pronti a eleggere il nuovo Papa
di Stefano Rissetto
Il Conclave ha inizio con la celebre espressione "Extra omnes" che segna il momento in cui i cardinali elettori restano soli nella Sistina

Le congregazioni generali dei cardinali, riunite il 28 aprile, hanno stabilito che il Conclave per la scelta del nuovo Pontefice comincerà il 7 maggio. I cardinali elettori si stanno preparando a trasferirsi nella residenza di Santa Marta, all’interno del Vaticano, dove trascorreranno il periodo del Conclave. La sistemazione logistica degli elettori nella Domus Sanctae Martae — l’alloggio scelto anche da Papa Francesco per l’intero pontificato — è ormai quasi definita, segnale che tutto è pronto per l’inizio del processo elettivo.
Secondo quanto stabilito dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, la convocazione del Conclave deve avvenire tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dopo la morte del Papa. Considerando che Francesco è deceduto il 21 aprile, la finestra temporale utile andava dal 6 all’11 maggio.
Come si svolge l’elezione del nuovo Papa - Il Conclave ha inizio con la celebre espressione "Extra omnes" — tutti fuori — che segna il momento in cui i cardinali elettori restano soli nella Cappella Sistina. Possono partecipare solo i cardinali con meno di 80 anni, e durante il Conclave non possono comunicare con l’esterno né utilizzare dispositivi elettronici. Le votazioni seguono il protocollo stabilito nel 1996 da Papa Giovanni Paolo II e successivamente modificato da Benedetto XVI nel 2007. Se dopo 33 o 34 scrutini non si è giunti a un risultato, si procede a un ballottaggio tra i due candidati più votati, ma anche in questo caso è necessaria una maggioranza qualificata di due terzi. Ogni giornata di votazione prevede due "fumate": una intorno a mezzogiorno e una verso le 19. Il colore del fumo che esce dal comignolo della Sistina indica l’esito: nero se l’elezione non è avvenuta, bianco se è stato scelto un nuovo Papa. In caso di elezione, oltre alla fumata bianca, le campane di San Pietro suonano a festa. Il nuovo Pontefice, dopo aver accettato l’incarico, si ritira nella cosiddetta “stanza delle lacrime”, un luogo intimo dove può vivere in privato l’emozione del momento. Qui trova anche gli abiti papali preparati in diverse taglie.
Il processo dettagliato della votazione Il cardinale diacono estrae a sorte tre Scrutatori, tre Revisori e tre Infirmarii (questi ultimi raccolgono i voti degli elettori eventualmente impossibilitati a muoversi). Ogni elettore riceve due o tre schede e compila in segreto il proprio voto. La scheda, piegata, viene portata all’altare e inserita in un’urna, preceduta da un giuramento di coscienza davanti a Dio. Una volta concluse le votazioni, le schede vengono mescolate e conteggiate: i nomi vengono letti ad alta voce, annotati e poi le schede forate e legate insieme. I Revisori controllano il conteggio, mentre il Camerlengo redige un verbale. Tutto il materiale cartaceo viene poi bruciato, producendo la famosa fumata.
Quanto può durare il Conclave? È impossibile prevedere con precisione la durata del Conclave. Tuttavia, osservando i precedenti storici, la media si attesta sui tre giorni. Il Conclave più lungo del Novecento fu quello del 1922, durato cinque giorni, mentre quello che portò all’elezione di Papa Francesco si concluse in poco più di 24 ore, con cinque sole votazioni. Nel primo giorno può avvenire al massimo una votazione, ma nei giorni successivi possono esserne svolte fino a quattro (due al mattino e due al pomeriggio). Dopo tre giorni senza un esito, i cardinali devono osservare una giornata di riflessione e preghiera, per poi riprendere le votazioni. Se anche dopo 33 o 34 votazioni non si arriva a una decisione, si procede con il ballottaggio finale.
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