Cure più efficaci, diagnosi più rapide: così le Breast Unit migliorano le prospettive per le pazienti
di Emilie Lara Mougenot
Nel solo 2024 eseguite oltre 70.000 indagini e più di 400 interventi: l’efficacia del modello multidisciplinare continua a crescere
Nel 2024, una sola Breast Unit ligure ha eseguito oltre 70.000 indagini diagnostiche, portato a termine 482 interventi chirurgici e preso in carico centinaia di nuovi casi di tumore alla mammella. Un approccio strutturato e multidisciplinare che, secondo la Dott.ssa Nicoletta Gandolfo direttore del Dipartimento Immagini e coordinatore Breast Unit Asl3, «aumenta fino al 30% le possibilità di guarigione rispetto ai percorsi non centralizzati».
Struttura organizzata – Le Breast Unit sono centri dedicati alla diagnosi e alla cura del carcinoma mammario, in cui un’équipe composta da radiologi, anatomopatologi, chirurghi, oncologi, radioterapisti e altri specialisti lavora in sinergia. Questo approccio integrato garantisce un percorso clinico più veloce, mirato e personalizzato per ogni paziente.
Numeri in crescita – «Nel 2024 abbiamo eseguito oltre 32.000 mammografie di prevenzione», spiega Gandolfo, che coordina la Breast Unit dell’ASL3 Genovese e dirige lo screening mammografico dell’azienda. L’attività riguarda sia lo screening organizzato, con chiamata attiva, sia quello spontaneo per le donne fuori fascia d’età. Attualmente la fascia prevista è tra i 50 e i 74 anni, ma l’obiettivo è estendere l’accesso ai controlli già a partire dai 45.
Tumori metastatici – In Liguria sono circa 2.000 le donne seguite per carcinoma mammario metastatico. «Oggi il tumore metastatico al seno, grazie alle terapie innovative, può essere bloccato. Non solo si vive di più, ma si vive meglio», osserva Gandolfo. Una condizione un tempo considerata senza possibilità di cura, che oggi può essere gestita in modo cronico e con maggiore qualità di vita.
Trattamenti e protocolli – Nel 2024, la struttura ha operato 407 nuovi casi di tumore al seno, con 386 pazienti prese in carico dall’oncologia e 245 indirizzate alla radioterapia. «Non tutte vengono trattate con la radioterapia, dipende dai protocolli discussi in équipe», precisa. Circa 345 trattamenti sono stati eseguiti nel corso dell’anno, metà dei quali in day hospital. In altri casi, come nelle terapie ormonali, il percorso può essere seguito interamente in ambulatorio.
Personalizzazione – Il punto di forza è la cura personalizzata: «Cresce sempre di più il concetto di diagnosi e cura su misura: per quella paziente, di quella particolare età, con quel particolare cancro, io decido la particolare cura», sottolinea Gandolfo.
Efficienza del sistema – Il modello Breast Unit consente anche una gestione più razionale delle risorse. «Non facciamo indagini e terapie inutili, ma mirate», afferma la radiologa. Il confronto tra professionisti e l’integrazione tra competenze rappresentano un valore aggiunto per l’intero sistema sanitario, riducendo sprechi e migliorando i risultati clinici.
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