Elezioni, Paita: "La lezione della Liguria parla chiaro, senza riformisti non si vince né nel Paese né nelle regioni"

di Redazione

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Viscogliosi e Musso: "Se avessimo avuto l'opportunità di partecipare il risultato sarebbe potuto essere diverso"

Elezioni, Paita: "La lezione della Liguria parla chiaro, senza riformisti non si vince né nel Paese né nelle regioni"

"La lezione consegnata dalle elezioni in Liguria è chiara: senza i riformisti non si vince né nel Paese né nelle regioni. I temi cruciali per lo sviluppo non possono essere lasciati da parte". Lo ha detto Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia viva, a 'Un giorno da pecora' in onda su Radio 1. "Quella della Liguria è una vicenda su cui non si può non riflettere anche a livello nazionale. Il Movimento 5 stelle, in Liguria, non è arrivato al 5%. Azione si è fermata all'1,7%. E' del tutto evidente che se non si costruiscono coalizioni in cui la parte riformista ha un protagonismo, il centrosinistra fa poca strada. Per essere competitivi con il centrodestra bisogna evitare di escludere Italia viva", ha concluso.


Le elezioni regionali in Liguria raccontano purtroppo una storia di esclusione, che quando dettata da ideologia invece che da merito, limita la capacità di attrarre competenze e costruire un consenso ampio ma soprattutto allontana elettori che cercano un progetto inclusivo e pragmatico, indebolendo così la coalizione e la sua capacità di vincere.


Siamo convinti che, se avessimo avuto l’opportunità di partecipare pienamente, il risultato avrebbe potuto essere ben diverso, avendo preso insieme a Più Europa, quasi il 4%.


Da un’analisi di quanto accaduto, emergono due responsabilità principali. Da un lato, la scelta di Azione di non costituire una lista di Riformisti uniti con tutti i simboli, una decisione che ha nuovamente ostacolato il raggiungimento della soglia del 3%, lasciando la lista all’imbarazzante 1,6%. Dall’altro, la mancanza di coraggio del centrosinistra  rispedendo al mittente  i veti ingiustificati e ideologici di Conte. Entrambi i fattori hanno impedito un’alternativa politica forte e attrattiva al centro.


Desideriamo fare i nostri auguri e complimenti a Marco Bucci e dare l’onore delle armi al candidato sconfitto Orlando . Speriamo sinceramente che l’operato del nuovo Presidente della regione sia positivo, perché questa regione ha bisogno di una guida forte e credibile, soprattutto dopo gli scandali e le polemiche che l’hanno colpita - lo aggiungono Arianna Viscogliosi e Eugenio Musso, presidenti Italia viva metropolitano e regionale.