Fincantieri guarda al nucleare per le navi militari: parte il progetto Minerva

Fincantieri apre alla propulsione nucleare per le navi militari, andando oltre l’uso tradizionale su sottomarini e portaerei. L’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, intervenendo a Udine a un incontro organizzato da Confindustria e Newcleo, ha confermato l’avvio del progetto Minerva, che punta a valutare l’integrazione di mini-reattori modulari a bordo di unità navali.

Il progetto – Cos’è Minerva

Minerva, acronimo di “Marinizzazione di Impianto Nucleare per l’Energia a boRDo di Vascelli Armati”, fa parte del Piano Nazionale di Ricerca Militare 2023. Il contratto, firmato lo scorso agosto, ha un valore complessivo di due milioni di euro, suddivisi in tre fasi. La prima, da mezzo milione, valuterà la fattibilità del progetto entro 30 mesi.

I partner – Un team tutto italiano

A guidare il progetto è Fincantieri, insieme a Cetena (società di ricerca del gruppo), Ansaldo Nucleare e Rina Services, con il supporto dell’Università di Genova. L’obiettivo è testare l’applicabilità dei Small Modular Reactors (SMR) su unità navali più piccole, come fregate e incrociatori.

Prospettive – Dal militare al civile

Se la prima fase avrà esito positivo, Minerva passerà alla progettazione di un prototipo, per poi confrontare un’unità esistente con una alimentata a energia nucleare. Secondo Navarm, i risultati potrebbero estendersi anche ad altri settori.

Folgiero – “Un percorso strategico”

Per Folgiero, “il nucleare navale rappresenta un percorso parallelo al nucleare a terra. Il nostro obiettivo è dare crescente visibilità a questi progetti, collaborando con partner nazionali e internazionali”.

Sostenibilità – Il ruolo dell’acciaio

Secondo Anna Mareschi Danieli, del gruppo siderurgico Danieli, “per produrre acciaio in modo competitivo e sostenibile servono fonti energetiche stabili e convenienti. Il nucleare può dare un enorme contributo”.

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