Genoa, ecco Thiago Motta: "Una grande emozione tornare qui: insieme possiamo farcela"
di Marco Innocenti
"Dobbiamo lavorare e dare tutto. Il derby? E' ancora lontano. Ora pensiamo al Brescia"
Giorno di presentazioni per Thiago Motta che, dopo aver già diretto i primi allenamenti, scende in sala stampa a dieci anni di distanza dalla sua ultima presenza con la maglia del Genoa. "Ci sono poche differenze rispetto a dieci anni fa - commenta Motta - Sono uguali le persone che erano qui anche quando me ne sono andato e questo mi sembra un'ottima cosa per la società. Cambia il ruolo ma io sarò sempre la stessa persona. Come allenatore sarò sempre giusto con i miei giocatori, ho una rosa di qualità e di quantità e cercherò di essere sempre giusto con loro. A loro chiedo la stessa cosa".
Adesso però inizia il lavoro duro per mister Thiago Motta. "Ho buone sensazioni - spiega - E' per me una grande opportunità e un onore tornare qui al Genoa. Dobbiamo uscire da questa situazione di classifica ma si può farlo solo con il lavoro e sono convinto che potremo farcela. Ai ragazzi ho detto che dobbiamo dare tutto, durante la settimana. Se ognuno dà tutto quello che ha, sono convinto che potremo riuscirci. Ho tanta voglia di allenare e di far bene con questa maglia. Io e il presidente ci conosciamo benissimo, basta che ci guardiamo negli occhi e capiamo tutto l'uno dell'altro. L'incontro fra me e lui è durato pochissimo: lui aveva voglia che io allenassi il Genova, io avevo voglia di allenare il Genoa. Sono bastati pochi minuti".
"Ho tante idee ma volevo ribadire che quello che conta di più in questo momento è che questi giocatori pensino a dare tutto - sottolinea - In ogni squadra è così ma lo è in modo speciale nel Genoa. Negli occhi di questi ragazzi ho visto che possiamo farcela e ci proveremo. Lo faremo da domani, anzi, abbiamo già iniziato a farlo da ieri, da quando sono arrivato, per raggiungere i risultati con il gioco. Testa o gambe? Vanno insieme, non puoi avere l'una senza l'altra e questi ragazzi lo sanno. Ieri ho parlato alla squadra. E' stato più che altro un discorso di cuore e di testa, di quello che in quel momento mi veniva da dire. Tornando qui, dove ho vissuto una stagione bellissima da giocatore, vedendo il campo e ripensando alle cose fatte qui dentro, mi sono subito emozionato".
Nessuna voglia di guardarsi indietro e di parlare di quello che è stato l'inizio di stagione del Genoa: "Ho seguito il campionato - racconta - ma non voglio guardare a quello che è stato finora. Sarebbe anche ingiusto commentare il lavoro di un collega che mi ha preceduto. Quello è il passato e noi dobbiamo guardare avanti, alla gara contro il Brescia. Affronteremo una buona squadra, sarà una partita difficile per entrambe ma noi giochiamo in casa e faremo la nostra partita. L'accoglienza dei tifosi? Non me l'aspetto per me ma per la squadra. Ho avuto il privilegio e l'onore di vestire questa maglia, i miei giocatori sanno e devono sempre sapere che questa è una squadra importantissima. Il pubblico ci accoglierà al meglio e questo ci potrà dare una grande mano. Tatticamente? Diciamo che ho già un'idea in testa".
Dal punto di vista tattico, si è fatto un gran parlare del suo ormai famosissimo 2-7-2. "Ho solo cercato di togliere importanza ai numeri dei moduli - spiega Motta - A volte giochi con 5 dietro ma molto propensi ad attaccare e sei più offensivo di uno che magari gioca con 3 o 4 difensori, ma difensori veri, bloccati dietro. Quando parliamo di difesa, non parliamo dei 2 o dei 3 difensori ma di tutta la squadra. Quando facciamo tanti goal, questi sono sempre costruiti da dietro. Stesso discorso per la difesa: i primi difensori, sono gli attaccanti. Noi abbiamo bisogno di tutti i giocatori. Non ho mai visto una squadra fare bene o male per un singolo giocatore. Quando vediamo i giocatori bravi, è perché il collettivo funziona e fa emergere i singoli. Io la penso così e sono convinto che questa sia la strada. Gasperini? E' stato forse il miglior allenatore che abbia avuto nella mia carriera e oggi è un onore potermi confrontare con lui, da collega, guidando il Genoa".
Parlando di singoli, impossibile non toccare l'argomento Schone: un campione che ancora in rossoblu non si è espresso del tutto. "E' un giocatore importante, ha giocato in una grande squadra e sa che deve dare molto . Io da lui mi aspetto tantissimo e giudico una fortuna averlo in rosa. Ma insieme agli altri secondo me dobbiamo cercare di guardare lontano. Per questo sono convinto che lui possa dare una mano. Pandev? E' un grande giocatore ancora oggi e lo conosco molto bene. ' una grande persona e dentro un gruppo questo conta tantissimo".
Guardare lontano ma non troppo. Vietato pensare al derby, insomma. "Pensiamo al presente. Il derby è ancora lontano e dobbiamo concentrarci sulla gara di sabato. Avremo tempo per pensare al derby".
Chiarita anche la questione staff e patentino: lo staff che affiancherà Thiago Motta in questa sua nuova avventura sarà composto da Roberto Murgita, che "sarà un collaboratore - ha precisato l'ad Zarbano, seduto accanto a lui in conferenza stampa - e non siederà in panchina come tutor" . Poi Motta ritroverà Alessandro Pilati, come preparatore atletico, e Scarpi come preparatore dei portieri. Poi ci sarà un collaboratore che lo raggiungerà nelle prossime settimane.
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