Genoa, Eranio: "Mi manca il campo, mi piacerebbe tornare ad allenare"
di Alessandro Bacci
L'ex centrocampista: "Bagnoli era più un gestore che un allenatore, Scoglio aveva le sue idee e dovevi seguirle. Forse era il suo punto debole"
Stefano Eranio è uno dei grandi ospiti del Derby del Lunedì. L'ex centrocampista del Genoa durante la trasmissione ha lanciato il suo personale appello, raccontando la sua voglia di tornare ad allenare: “Mi piacerebbe tornare sui campi, io ho mia Academy, insegno l'abc del calcio. A me manca il campo perchè è stata la mia vita ma bisogna anche avere le opportunità, sono uno che non si fa vedere tantissimo. Se te non vai in giro difficilmente ti vengono a bussare alla porta, perciò la possibilità scema sempre di più.”
Scoglio e Bagnoli possono ricordare Gasperini e Ballardini? “Diciamo che Gasperini penso che sia unico nel suo genere per quello che è stato il suo trascorso. Ha fatto tanto settore giovanili dove ha potuto elaborare il suo concetto di calcio, è un allenatore che secondo me ha delle cose importanti che altri non hanno. Bagnoli e Scoglio erano molto semplici. Bagnoli era più un gestore che un allenatore, tu potevi solo dare il massimo per questa persona che era umanamente fantastica. Per gente come Bagnoli dovevi avere tanta qualità in campo e metterla als ervizio della squadra. Scoglio aveva le sue idee e durante l'allenamento voleva un determinato gioco e dovevi seguire quella linea lì, forse era il suo punto debole.”
Quali differenze ci sono tra il calcio italiano e inglese? “In Inghilterra è diversa l'aria che respiri, che ti trasmette il pubblico, li vanno allo stadio come andare al cinema per passare una giornata tra di loro. Questo lo trasmettono ai giocatori, la pressione non la senti. Io venivo dal Milan dove ogni partita devi vincere. Il risultato contava, però ogni giocatore veniva al campo come in piazzetta con gli amici. Era sempre un cercare di fare le cose per bene ma senza grandi pressioni, questo per un giocatore è fondamentale. A me riusciva molto meglio, perchè sentivo la fiducia del pubblico e sicuramente ho reso molto di più.”
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