Genoa, Gilardino senza panchina. E gennaio è ancora lontano

di Gessi Adamoli

2 min, 44 sec

Come a Torino e a Lecce, i rossoblù a Cagliari penalizzati dall'assenza di cambi di livello

Genoa, Gilardino senza panchina. E gennaio è ancora lontano
La differenza l'ha fatta la panchina. Ancora una volta. Come a Torino e a Lecce, quando la sconfitta maturò nelle ultime battute, come a Marassi col Napoli che ha rimontato due gol. Ormai le partite si giocano in sedici. Quella che doveva essere una soluzione temporanea per fronteggiare l'emergenza Covid, non solo è diventata definitiva ma incide in maniera pesante sul risultato che, per statistica, si decide per almeno il 70 per cento dei casi nell'ultima mezz'ora. Si fa presto ad accusare Gilardino di non fare i cambi o di farli tardivi. Le seconde linee purtroppo hanno dimostrato di non essere all'altezza. L'aveva confermato anche la partita di Coppa Italia di mercoledì. Per avere ragione della Reggiana, Gilardino aveva dovuto far entrare Gudmundsson, Badelj e Dragusin e tenere in campo Strootman per 120 minuto. E Gudmundsson è stato decisivo nei supplementari proprio come nel 2008 lo era stato Milito con il Ravenna.
 
I gol del Cagliari portano la firma di Viola e Zappa, entrati a partita in corso. Haps, uno dei subentrati del Genoa, si è invece dimenticato di Zappa che era il suo contraltare sulla fascia. Liberissimo ha potuto prendere la mira e segnare la rete che deciso la partita. Ranieri si permette il lusso di mandare in panchina quattro centravanti: Petagna, Pavoletti, Lapadula e Shomurodov. E sarà anche pronto per il carrello dei bolliti, come Massimiliano Lussana, il Mughini del Bisagno, sostiene da tempo al Derby del lunedì, però il coraggio non gli manca di certo se nel tridente d'attacco, al posto dei mostri sacri, schiera due ragazzi del 2002: Oristanio e Luvumbo.
 
Gilardino invece non ha un giocatore di ruolo che ritiene affidabile per sostituire Retegui. A Cagliari è partito con Gudmundsson falso nueve e poi ha dato spazio a Puscas che è considerato la riserva della riserva, ovvero di Ekuban, e dunque è più che normale che abbia quale problema di autostima. Però Puscas ha i movimenti dell'attaccante d'area di rigore, sa essere al posto giusto nel momento giusto. Purtroppo per lui ma soprattutto per il Genoa, non riesce a capitalizzare questo suo istinto innato. E non è nemmeno fortunato. Carnesecchi a Bergamo ha fatto un'uscita straordinaria per tempismo: gli era già addosso quando l'attaccante del Genoa ha caricato il tiro. A Cagliari paradossalmente ha stoppato la palla troppo bene, gli è rimasta incollata al piede, troppo sotto, e ha perso un tempo di gioco.
 
I 777 hanno ben chiaro come operare sul mercato invernale. Non serve solo un vice Retegui, ma anche un vice Badelj. E due laterali, uno a destra e uno a sinistra. Sabelli sta sorprendendo tutti in positivo, al punto che i compagni lo chiamano Sabellao, alla brasiliana. Ma serve comunque un'alternativa di qualità. A sinistra Martin ha dimostrato di non essere all'altezza, quanto ad Haps ignora completamente la fase difensiva e non è un particolare da poco in una squadra che ha come obiettivo la salvezza.
 
Ma, prima di gennaio, ci sono ancora sette partite: Verona, Empoli, Juventus e Inter a Marassi, Frosinone, Monza e Sassuolo in trasferta. E, dopo solo tre punti nelle ultime quattro partite, lo scontro diretto di venerdì col Verona è uno snodo fondamentale. Partite come questa è importante vincerle, ma è soprattutto fondamentale non perderle.