Genoa: Portanova alla Reggiana, proteste dei tifosi emiliani
di Redazione
Intervengono la Cgil, una deputata Pd, due componenti della giunta comunale. Una tifosa via social chiede la restituzione dei soldi dell'abbonamento
Il passaggio di Manolo Portanova dal Genoa alla Reggiana suscita proteste a Reggio Emilia. Il giocatore ha già raggiunto i nuovi compagni di squadra in ritiro ma l'acquisto ha destato reazioni in città, visto che Portanova è stato condannato a 6 anni in primo grado per violenza sessuale di gruppo. Si sta verificando una situazione molto simile a quella che aveva fatto saltare il passaggio del calciatore al Bari.
Mentre la società ha scelto per il momento la linea del no comment, sul caso oggi è intervenuta anche la Cgil di Reggio Emilia: “Ci chiediamo se la scelta di portare a Reggio un giocatore condannato per stupro di gruppo a sei anni con rito abbreviato, seppur in attesa di giudizio definitivo, sia opportuna per la squadra di calcio della nostra città e non sollevi invece interrogativi di merito sul messaggio che rischia di passare”. Dice la sua anche Ilenia Malavasi, parlamentare reggiana del Pd: "Il reato contestato al calciatore è molto grave e sarebbe stato necessario porre la massima attenzione". E c'è addirittura un’insegnante di una scuola superiore di Reggio, Liusca Boni, che ha reso noto sui social una lettera inviata alla Reggiana tramite la quale chiede la restituzione dei soldi dell’abbonamento.
Due componenti della giunta comunale, Raffaella Curioni, assessore allo Sport e Annalisa Rabitti, assessore per le Pari opportunità, hanno emesso un comunicato congiunto: "La condanna del giocatore per violenza sessuale di gruppo - premettono - è stata emessa dal giudice di primo grado. E’ un dato di assoluto rilievo. Esistono tuttavia altri due gradi di giudizio e questa sentenza non è perciò definitiva. Le garanzie processuali, su cui si incardina l’ordinamento giuridico italiano e che condividiamo, ci impongono di tenere conto di questo dato, fino a quando non si avrà una sentenza definitiva".
"La decisione sull’ingaggio del giocatore - proseguono la Curioni e la Rabitti - è in capo alla società Reggiana calcio e a nessun altro. Chiaramente la notizia della militanza di questo calciatore nelle file della Reggiana calcio ha suscitato comprensibili e immediate reazioni negative a Reggio Emilia, poiché in questa città la cultura, la sensibilità e la consapevolezza della nonviolenza, del contrasto alla violenza maschile sulle donne, della parità tra i generi e dei diritti umani e civili sono fortemente radicate e condivise da questa Amministrazione comunale e dai cittadini. Da sempre Reggio Emilia è in prima linea su questi temi, lo è e continuerà ad esserlo, nel rispetto dello stato di diritto, dei procedimenti giudiziari e della presunzione di innocenza".
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