Genoa, Retegui-day: "Un onore essere qui, forse era destino". Dalle 19 bagno di folla a De Ferrari
di Filippo Serio
Prime parole da nuovo giocatore rossoblu': "mio padre era El Chapa, io sono semplicemente Mateo"
E' il giorno di Matteo Retegui, il nuovo centravanti rossoblu. L'attaccante, arrivato dal Boca via Tigre, ha firmato un contratto di quattro anni ed è costato circa 15 milioni, bonus compresi. Alla presentazione, il bomber della Nazionale italiana è parso emozionato ma deciso: "Per me è un onore essere qui, in un grandissimo club con tantissima storia, con un allenatore molto importante e una tifoseria caldissima. Ho parlato con Milito che mi ha spiegato dove sarei arrivato, è una responsabilità che mi prendo volentieri. Avevo altre soluzioni. Le parole dell'allenatore, la posizione del club che mi voleva. Ho preso una decisione per me e per la mia famiglia e nel mio cuore c'era di venire al Genoa. Sono felice di essere qua. Lavorerò con un allenatore che in campo è stato campione del mondo. So che qui gli argentini hanno fatto molto bene. Non ho ancora sentito Mancini, ma dovrò ringraziarlo. So che c'è un legame forte tra Genoa e Boca Juniors. Era destino forse che venissi a vestire la maglia rossoblù. Grazie a tutti e forza Genoa".
"Qui nella scia di Milito, Palacio e Crespo? So che nella storia del Genoa ci sono stati altri attaccanti importanti, per me è una grande occasione - prosegue Retegui - giocare in Italia e farlo nel Genoa, così potrò farmi notare meglio dal ct. So che il Genoa mi ha fortemente voluto e questo è uno stimolo in più per fare bene. Avevo diverse opzioni ma questa è la più allettante. Porterò il numero 19, io sono Chapita perché mio papà era El Chapa".
"E' un onore giocare nella Serie A. Il Genoa era una soluzione. Sono felice - aggiunge - di stare al Genoa, è un sogno giocare in Nazionale. Mi devo allenare molto. Grazie a Roberto Mancini che ha avuto buone parole con me".
"Conosco il campionato italiano, è duro e difficile, ma non vedo l'ora di misurarmi con questo calcio. Mi hanno parlato molto bene dello stadio e della tifoseria molto passionale, spero di riuscire - prosegue - a ripagare la loro fiducia. Giovedì scorso ho giocato l'ultima partita, il campionato era cominciato a dicembre, ma sono pronto. Forza Genoa!".
Prima di Retegui, hanno parlato il dg Ricciardella e il ds Ottolini, fino al presidente Alberto Zangrillo: "Fare il presidente di una società di calcio è un sogno meraviglioso. Poi quando anche il presidente è il primo tifoso inizia il difficile. Bisogna misurare le parole e deludere quelle parole. L'importante è non deludere con i fatti. Oggi è un grande giorno perchè presentiamo la realizzazione di un sogno iniziato tanto tempo fa. Qualche tempo dopo la nostra promozione. Era un sogno irraggiungibile. Questo sogno è entrato nella testa di un gruppo meraviglioso, importante, unito. Che ha alle spalle una grande proprietà, illuminata, moderna soprattutto nelle dinamiche e nella visione. Che ha ceduto di credere in un sogno. Era talmente bello questo sogno da sembrare impossibile perchè quando l'obiettivo è alto ci sono altre difficoltà. Questo sogno ha dovuto comporsi di tipo logistico. Doveva essere monitorato ed era una fase difficile in cui ci si doveva comportarsi intelligentemente. Bisognava avere causale, rispetto, attenzione. Questa delegato è stata data all'ingegner Ricciardella. Era un ruolo impegnativo. Vedete poi il nostro direttore sportivo Ottolini, maestro di diplomazia quasi come me. Poi abbiamo in carne ed ossa la realizzazione del sogno che ci dice che il Genoa è tornato e il Genoa porta avanti, con la sua proprietà e con i suoi protagonisti, un progetto straordinario.".
Retegui incontrerà poi i tifosi rossoblù in piazza De Ferrari alle ore 19 e anche questo evento sarà trasmesso in diretta da Telenord.
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