Genoa, una sconfitta che... accresce l'autostima

Dopo la sconfitta patita in extremis contro l'Atalanta, in casa Genoa è scattata una settimana decisiva, non tanto dal punto di vista dei risultati e della classifica, ma da quello dell'equilibrio. Quattro punti dopo tre partite sono un bottino niente male ma, ad aver impressionato fin qui, è soprattutto la solidità di un gruppo che, intorno al proprio condottiero Aurelio, si è scoperto più forte forse anche di quello che avrebbe creduto. Il Grifone, in queste prime tre gare, ha già segnato 6 reti, esattamente come un anno fa ma un campionato fa, alla terza, era incappato nel pesantissimo 5-3 contro il Sassuolo. Dodici mesi fa, i punti in classifica erano 3, frutto della vittoria casalinga contro l'Empoli. Oggi sono 4, solo uno in più, ma da allora sembra passata un'eternità e il futuro appare di tutt'altro colore. Paradossalmente, il ko subito contro l'ex Gasperini, non solo non ha quasi scalfito la buona impressione avuta fin qui, ma ha anzi rinforzato le convinzioni di chi potrebbe correre il rischio di fare qualche volo pindarico, lasciandosi andare ad un entusiasmo forse eccessivo, sicuramente prematuro. Proprio il modo in cui l'Atalanta ha conquistato i tre punti al Ferraris, grazie solo ad una vera prodezza di Duvan Zapata, ha fatto capire che questo Genoa può guardare al futuro con serenità. E i tifosi con lui. Quello che si era visto fino al 95', fino a quel pallone scaraventato sotto l'incrocio dal colombiano, aveva fatto capire che il Grifone ha carattere e grinta ma anche la tecnica e gli schemi per riacciuffare una partita che, di colpo, si era messa al peggio. Una crescita, rispetto non solo allo scorso anno, che sta già portando i frutti anche fra i tifosi, con lo stadio che è tornato ad ospitare gli striscioni del tifo organizzato.