Genova, a Palazzo Ducale torna "La Storia in Piazza": da Gramsci a Mozart, il confronto tra studiosi e pubblico
di Carlotta Nicoletti
Bonacossa: "Un'eccellenza di Palazzo Ducale, è la tredicesima edizione"
Proseguono gli incontri della XIII edizione de La Storia in piazza dedicata quest’anno al tema “Libro e Libertà” e curata da Luciano Canfora insieme con Anna Foa e Franco Cardini. Quattro intense giornate di lezioni, reading e laboratori per approfondire l’apporto assicurato dai libri nella storia del pensiero, sia dal punto di vista dell’emancipazione e dell’autodeterminazione, ma anche sotto un profilo più negativo: l’imposizione, a volte, di una Verità che pretende di far tacere gli altri punti di vista. Il focus scelto quest’anno è direttamente ispirato a Genova Capitale del Libro e conclude idealmente il ricco calendario di appuntamenti che ha visto Genova protagonista grazie all’importante riconoscimento ottenuto dal Ministero della Cultura.
La terza giornata oggi vede la presenza di ospiti e studiosi di assoluto rilievo.
Franco Cardini, uno dei curatori della rassegna, ha parlato di Mozart e della presenza di componenti d’origine ermetico-esoterica nella cultura austro-tedesca in rapporto alle sue composizioni, in particolare il Così fan tutte, le Nozze di Figaro, il Don Giovanni e il Flauto magico.
Interessante la conferenza di Giusto Traina, che insegna Storia Romana a Sorbonne Université e all’Università del Salento, su Le biblioteche di Trimalcione. Le scritture ‘altre’ dell’Impero Romano. La lectio prende le mosse dai Satyrica di Petronio: Trimalcione, un liberto arricchitosi, stupisce i commensali millantando di possedere ben «tre biblioteche: una greca, l’altra latina». E la terza? La sua biblioteca fantasma – al massimo un archivio di documenti redatti nella sua lingua madre, l’aramaico – porta Traina a chiedersi quali scritture ‘altre’ avevano libero accesso e circolazione nell’Impero Romano.
Il professor Massimo Mastrogregori ha parlato di Antonio Gramsci e i Quaderni dal Carcere, un’opera che, in una manifestazione intitolata Libro e libertà, assume un emblematico significato. Non c’è – infatti – nessun libro, e tanto meno nessuna libertà: Gramsci riuscì a scrivere soltanto appunti preparatori di una serie di studi, che non completò mai.
Muovendo dal misterioso collegamento tra due universi apparentemente lontani, quello dei minerali e quello dell’arte, Stefano Salis e Marco Belpoliti hanno parlato de Le Pietre di Caillois, che racconta la figura e la personalità di questo atipico intellettuale novecentesco riproponendo i suoi saggi sulle pietre e inquadrando con testi di altri autori la sua personalità, il clima culturale in cui visse, e certe meraviglie della Natura. In collaborazione con Franco Maria Ricci Editore.
Si è tenuto poi un incontro con Marcello Flores (Arcipelago Gulag) e Pietro Grasso (Libri d’evasione: cosa leggono i detenuti).
Alla sera, Genova Film Festival propone Bobby Sands, eroe d'Irlanda, vita e morte di un'icona di libertà attraverso gli scritti dal carcere in un racconto tra proiezioni, letteratura e musica. A cura di Cristiano Palozzi, regista e direttore Genova Film Festival.
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