Genova, architettura: 'E.1027 – Eileen Gray and the House by the Sea', proiezione 11 marzo al Sivori
di Stefano Rissetto
Un film che riassume la storia di un edificio simbolo del conflitto tra la progettista e Le Corbusier

Martedì 11 marzo 2025, alle ore 21, al Cinema Sivori di Salita Santa Caterina 2, sarà proiettato il documentario “E.1027 – Eileen Gray and the House by the Sea”, scritto e diretto da Beatrice Minger in collaborazione con Christoph Schaub. Il film esplora la mente di Eileen Gray, una delle designer più influenti del suo tempo, raccontando la sua vita e quella della sua straordinaria casa. Nel 1929, Gray costruisce E.1027, una villa moderna sulla Costa Azzurra, un capolavoro all’avanguardia. Il nome della casa deriva dalle iniziali di Gray e del suo collaboratore Jean Badovici. Quando Le Corbusier scopre la villa, la modifica dipingendo le pareti, un intervento che Gray considera un atto di vandalismo e chiede venga rimosso. Ignorando la sua richiesta, Le Corbusier costruisce dietro E.1027 il Cabanon. Questa vicenda rappresenta il conflitto tra l'espressione femminile e il desiderio maschile di controllo. L’evento, con ingresso libero e gratuito, è a cura della Fondazione Ordine Architetti di Genova e patrocinato dal Consolato Generale di Svizzera a Milano. È richiesta l’iscrizione su Formagenova.it.
La pellicola - Il film evidenzia l’influenza di Gray sul design attraverso le linee, i colori e le forme, e narra la vita di un’artista brillante che ha lavorato nell’ombra dei suoi colleghi maschi. Pioniera dell’architettura moderna, Gray ha creato mobili e arredamenti tra i più esclusivi e costosi al mondo. Ha progettato anche l’arredamento di E.1027, un aspetto che distingue la sua casa dalle altre abitazioni moderne. Oggi, i suoi oggetti d’epoca sono rari, molto ricercati e esposti in musei e mostre. Secondo la regista Beatrice Minger, “Il film esplora un conflitto irrisolto tra Le Corbusier ed Eileen Gray. Sebbene Le Corbusier avesse il permesso di Jean Badovici di dipingere i murales nella casa, la questione solleva il problema dell’appropriazione della visione artistica di un altro. All’inizio del XX secolo, le donne artiste erano limitate agli spazi interni, ma Gray ha rotto questa barriera entrando nell’architettura, un territorio tradizionalmente maschile. Le Corbusier, simbolo del genio maschile, reagisce cercando di sopraffare la sua visione, più sensibile e introspettiva. Mentre Le Corbusier era un artista competitivo e auto-promotore, Gray preferiva la libertà artistica senza cercare il potere. La disputa sulla paternità dell’opera continua, con opinioni contrastanti, e il dibattito persiste, mentre la casa oggi è un museo che espone entrambi i punti di vista”.
Il personaggio - Eileen Gray, nata nel 1878 in Irlanda da una famiglia aristocratica, fu la più giovane di cinque figli. Sua madre, eccentrica, sposò un pittore per sfidare le convenzioni familiari. Gray fu una delle prime donne a frequentare la scuola d'arte Slade di Londra e si trasferì a Parigi negli anni Venti, dove si immerse nei movimenti artistici. Nonostante la sua natura introversa, creò opere moderne e innovative, rifiutando il matrimonio e preferendo relazioni selezionate. Nel 1922 aprì a Parigi la galleria Jean Désert, frequentata da artisti, scrittori e membri dell’alta società. Non si considerava solo una designer, ma un’artista a tutto tondo, come indicato nei suoi biglietti da visita. Nel 1923 progettò il Boudoir de Monte-Carlo, che suscitò critiche contrastanti per il suo stile innovativo. Nei primi anni ’20 incontrò Jean Badovici, con cui collaborò alla realizzazione della villa E.1027, un esempio di modernità sensibile. Sebbene il nome "E.1027" simboleggi la fusione dei loro nomi, la villa porta principalmente la firma di Gray. Nonostante un reciproco riconoscimento, i rapporti con Le Corbusier furono distanti, e nel 1937/38 egli dipinse affreschi sulle pareti della villa senza consultare Gray. Nel 1952, vicino a E.1027, Le Corbusier costruì la sua casa, "Le Cabanon". Dopo aver lasciato E.1027 nel 1931, Gray si ritirò dalla scena pubblica e si trasferì a Tempe A Pailla, una casa più piccola e sofisticata. Successivamente, a causa di un’operazione agli occhi, si spostò a St. Tropez, dove ristrutturò una vecchia casa-vigneto. Tra il 1956 e il 1975, raccolse i suoi progetti in un portfolio, escludendo i lavori di pittura e fotografia. Fino al 1968 scomparve dalla scena pubblica, mantenendo pochi legami, principalmente con la nipote Prunella Clough. Fu riscoperta nel 1968 grazie a un articolo su E.1027 e divenne una figura influente nella modernità. Prima di morire nel 1976, all’età di 98 anni, chiese alla nipote di distruggere tutta la sua corrispondenza, lasciando come unico lascito il suo lavoro.
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