Genova, celebrato il 80° Anniversario dell’Eccidio del Turchino: orazione commemorativa di Ivano Bosco
di Carlotta Nicoletti
Sanna: "Il tempo non lenisce il dolore dei famigliari delle vittime e non cancella la profonda ferita inferta, anche in quella occasione"
Questa mattina presso il Sacrario del Passo del Turchino è stato celebrato il 80° Anniversario dell’Eccidio del Turchino, per ricordare le 59 vittime civili dell’eccidio compiuto dalle SS all’alba del 19 maggio 1944 a Fontanafredda.
I nazifascisti, per vendicare l’attentato partigiano al cinema Odeon di Genova nel quale persero la vita cinque marinai tedeschi, prelevarono dal carcere di Marassi cinquantanove prigionieri e, dopo averli condotti al Colle del Turchino, li fucilarono, sotterrandoli in una fossa comune.
La celebrazione ha visto un’orazione commemorativa eseguita da Ivano Bosco, segretario generale dello Spi CGIL Genova e Liguria.
Presenti alla commemorazione il presidente del consiglio comunale di Genova, Carmelo Cassibba e il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna insieme anche al presidente dell'Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea "Raimondo Ricci", Giacomo Ronzitti.
Il consigliere regionale Armando Sanna: «Il tempo non lenisce il dolore dei famigliari delle vittime e non cancella la profonda ferita inferta, anche in quella occasione, – dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale – ai principi di libertà, democrazia e al rispetto per la persona. Resta, dunque, un dovere per tutti i cittadini italiani, e anche liguri, fare tesoro della storia affinché quegli stessi principi non siano mai più cancellati o offesi».
Il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Cassibba: «Ricordare l'eccidio del Turchino - dichiara durante la commemorazione - significa riconoscere il coraggio e la determinazione di coloro che si opposero fino alla morte al regime nazifascista, significa ricordare che dietro ogni nome inciso sulle lapidi dei monumenti ai nostri caduti c'è una storia, c’è il dolore di una famiglia, c’è una comunità privata di un suo membro. Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dei martiri del Turchino e, mentre commemoriamo i nostri cinquantanove patrioti caduti per mano delle SS, dobbiamo impegnarci più che mai a preservarne la memoria e a trasmetterne l’importanza alle generazioni future.
La memoria storica è un bene prezioso, è il fondamento su cui costruiamo la nostra comprensione del passato e, di conseguenza, del nostro presente e del nostro futuro. Dimenticare significa rischiare di perdere il senso della nostra identità collettiva e dei valori che ci definiscono come società libera e democratica».
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