Genova, l'azienda Asg Superconductors crea il primo sistema di risonanza magnetica completamente aperto

di Redazione

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Si rende più accessibile l'esame a tutte quelle categorie di pazienti che hanno bisogno di più spazio: claustrofobici o con limitata abilità motoria

Genova, l'azienda Asg Superconductors crea il primo sistema di risonanza magnetica completamente aperto

Presentato, alla società italiana di radiologia medica e interventistica di Roma, "MrOpen Evo", creato da ASG Superconductors, azienda genovese. L'unico sistema di risonanza magnetica al mondo completamente aperto e che consente esami MRI in posizione di sintomo per gli atleti: non solo seduti o in piedi ma anche, spesso, nelle stesse posizioni assunte durante la pratica sportiva. Grazie alla possibilità di fare esami nelle più diverse posizioni di carico sia delle articolazioni che della colonna vertebrale, con MrOpen Evo è possibile indagare in modo più approfondito sulle effettive cause di dolori e patologie aggiungendo informazioni cliniche non ottenibili con i tradizionali sistemi MRI. Questo nuovo sistema rende inoltre decisamente più accessibile la risonanza magnetica a tutte quelle categorie di pazienti che, per i più svariati motivi, hanno bisogno di più spazio per sostenere un esame: claustrofobici, anziani o, più in generale, tutti quei pazienti con limitate abilità motorie.

A rendere possibile questo tipo di risonanza la tecnologia superconduttiva MgB2 già utilizzata da ASG Superconductors al CERN di Ginevra e l'innovativo design del magnete che per caratteristiche offerte in termini di spazio, mobilità e apertura, ha già consentito numerosi casi studio ed esami clinici approfonditi per professionisti del mondo dello sport. "Questa nuova tecnologia è un traguardo molto importante per il mondo dello sport - ha sottolineato Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni -. Da ex atleta posso dire che ci sono momenti in cui hai dei traumi che non ti permettono di entrare in una risonanza tradizionale e ci sono anche determinate patologie che non è facile riscontrare in posizione statica. Oggi facciamo un importante passo in avanti grazie alla tecnologia medica applicata allo sport".