Genova, l'uomo del video in Piazza della Vittoria non è l'attentatore di Bruxelles. La moglie: "Mio marito non c'entra nulla con il terrorismo"

di Redazione

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L'avvocato Luciano Bertoluzza: "Non si conoscono le cause dell'errore, ma l'equivoco ha creato un grosso pregiudizio"

Genova, l'uomo del video in Piazza della Vittoria non è l'attentatore di Bruxelles. La moglie: "Mio marito non c'entra nulla con il terrorismo"

L'uomo con la barba, il cappello scuro e una giacca di pelle, ritratto in una foto a Genova, non è l'attentatore di Bruxelles. Lo precisa l'avvocato Luciano Bertoluzza, del foro di Bologna, che assiste la persona ritratta - un cittadino di origini tunisine nato a Sfax l'8 settembre del 1984 - e che sarebbe estranea ai fatti avvenuti in Belgio. Già nella notte l'uomo è stato dai carabinieri per segnalare il fatto. La foto dell'uomo era stata tratta da un video pubblicato sul profilo Facebook dell'attentatore, poi oscurato. Video ritenuto dagli investigatori della Digos genovese veritiero.

"Nel corso della trascorsa notte e nell'intera giornata odierna numerose testate giornalistiche televisive e numerosi quotidiani hanno trasmesso e riportato un'immagine della persona che assisto, indicandola come quella prima ricercata e poi uccisa dalla polizia belga in quanto ritenuta responsabile di un duplice omicidio commesso a Bruxelles il 16 ottobre 2023", dice in una nota l'avvocato Bertoluzza, su incarico del tunisino, la cui immagine è stata dunque pubblicata per errore in relazione all'attentatore di Bruxelles, Abdesalem Lassoued. "Non ho al momento indicazioni riscontrate circa le ragioni e le cause dell'errore commesso, ma costituisce fatto certo che l'immagine che ritrae la persona che assisto non corrisponde alla persona ritenuta responsabile dei fatti occorsi a Bruxelles. L'amplissima risonanza mediatica della vicenda e l'attribuzione, effettuata in termini di certezza da parte di giornali e telegiornali, dell'immagine pubblicata alla persona ricercata, ha determinato e sta determinando gravissimo pregiudizio" al cittadino di origini tunisine, prosegue l'avvocato, spiegando che il proprio assistito nella notte si è rivolto ai carabinieri di Bologna, per riferire l'accaduto e chiedere tutela.

"Dovranno essere accertate e investigate le cause e i responsabili dell'errore (sicuramente numerosi a giudicare dalla reiterata e incessante pubblicazione dell'immagine), costituisce però adempimento urgente e non differibile rimuoverla da siti informatici e non ripeterne la pubblicazione".

Commenta così il fatto la moglie dell'uomo, Nora Boudair, che ha denunciato il fatto: "Mio marito è arrivato in Italia nel 2011 dalla Tunisia. L'unica cosa che lo accomuna con Lassoued e' la citta' di Sfaz, dove entrambi sono nati e per questo si conoscevano" Secondo la donna, Ayadi: "faceva parte assieme all'attentatore e ad altre persone di un gruppo Facebook formato da tunisini con problemi ad avere il passaporto che, come forma di protesta, si giravano dei video in cui raccontavano le loro difficoltà  ad avere il documento". 

"Siamo andati a Genova dove c'è' il consolato di riferimento per noi di Bologna" - prosegue la moglie -. "Avevo girato un video in cui mi marito spiega la situazione in relazione al passaporto, coi nostri bimbi che gli giocano intorno. Alcuni media hanno fatto un fermo immagine del video che hanno trovato su una pagina Facebook, poi oscurata dalle autorità  belghe,  dicendo che l'uomo nelle immagini era Lassoued". 

La signora Boudair chiude con un appello ai media: "Non mandate più quell'immagine. Mio marito e' un uomo che lavora come trasportatore, vede persone tutto il giorno. Una persona tranquilla, padre di quattro figli. Non c'entra nulla col terrorismo"