Genova, notte di violenza nel carcere di Pontedecimo: tre detenuti distruggono il piano terra

di Filippo Serio

1 min, 30 sec

Sono stati fermati e messi in isolamento dopo 5 ore di trattative e l'uso della forza

Genova, notte di violenza nel carcere di Pontedecimo: tre detenuti distruggono il piano terra

Paura e violenza nella notte nel carcere di Pontedecimo, nel genovese, dove tre detenuti hanno devastato fino alla mezzanotte l'intero piano terra della struttura.

I tre detenuti, in carcere per reati di violenza sessuale e riprovazione sociale, sono due italiani e un albanese che appartengono al circuito protetti/sex offender. Dalle ore 19 hanno cominciato a mettere a soqquadro il pian terreno del carcere, distruggendo alcune telecamere di videosorveglianza, danneggiando mobili e alcune celle.

A darne notizia e' Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria: "Ogni giorno nelle carceri si registra un vero e proprio bollettino di guerra, con feriti e, talvolta, qualche morto, per la violenza scatenata da detenuti."

Non sono andate a buon fine le 5 ore di trattative per cercare di fermare i detenuti, che hanno anche tentato di appicare il fuoco nel reparto facendo esplodere una bombola dell'ossigeno presa dall'infermeria. A quel punto il direttore del carcere ha ordinato l'uso della forza con l'intervento della Polizia penitenziaria e il supporto del Nucleo di Marassi. Verso la mezzanotte i tre detenuti sono stati bloccati e messi in isolamento.

"E' andata bene - prosegue Pagani - solo grazie alla professionalità della Polizia penitenziaria, che ha dovuto liberare intero piano , reso inagibile , spostando al piano superiori tutti i detenuti presenti al terreno ( 16 ), evitando una carneficina .Servono dunque interventi urgenti ed equilibrati, quanto tangibili, nei maggiori penitenziari che consentano di affermare la presenza dello Stato. E a Certo è che non si può continuare a restare inermi a fronte di omicidi, suicidi, e disumane aggressioni. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Ministro della Giustizia e il Governo tutto, non possono abdicare al rispettivo ruolo - spiega il sindacalista. E’ necessario un decreto carceri per affrontare l’emergenza, fatta soprattutto di un vuoto organico della Polizia penitenziaria di 18mila unità, di sovraffollamento detentivo."

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