Il Governo Pd-M5s? Dipende dal voto sulla piattaforma Rousseau
di Fabio Canessa
1 min, 38 sec
Finito il vertice con Di Maio a Palazzo Chigi, Grillo lo incalza: "È bello cambiare le cose"
La nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5s in programma domani sulla piattaforma Rousseau. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell'incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento.
È terminato il vertice del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Chigi, a cui ha partecipato il leader del partito, Luigi Di Maio con esponenti di governo e parlamentari del movimento. Al termine il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: "Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così". Alla domanda se Di Maio potrebbe rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: "Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell'obiettivo".
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per le 12 la cabina di regia del partito. E mentre c'è attesa per l'incontro tra il premier incaricato Giuseppe Conte, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti e il capo politico del M5s, Beppe Grillo irrompe di nuovo sulla scena politica incalzando Di Maio.
In un breve intervento sul Fatto Quotidiano si rivolge al capo politico del Movimento, parlando di "una testa rivolta a Luigi, incazzata e ancora stupefatta per l'incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose". E aggiunge: "Con i punti che raddoppiano come alla Standa". E infine: "E' bello cambiare le cose". Poi si riferisce alla stanchezza del premier e scrive: "Ma perché Conte è stanco? È l'unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore. Una persona eccezionale perché capace di rimanere normale: non sono tantissimi".
Grillo, poi, riprendendo il suo video di sabato scorso, parla di "depressione, incapacità di cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere".Dei media, infine, scrive che "non resistono e riecheggiano l'urlo dell'Elevato: non resterà altro da fare che inseguirlo. Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo".
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