Il ministro Zangrillo a Telenord: "Riforma delle province, l'obiettivo è realizzarla entro il 2025"
di Redazione
Il titolare della Pubblica Amministrazione in un'intervista a Primo Piano: "Sul Pnrr abbiamo rivisto i piani per rispettare le scadenze del 2026"
“La riforma delle province? Spera si possa realizzare nel 2025. I Comuni e il Pnrr? Abbiamo deciso di rivisitare il piano per rispettare le scadenze del 2026, ma anche i Comuni vedranno realizzati i loro progetti, con altri fondi”. Sono questi alcuni dei concetti chiave espressi dal ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ospite di Primo Piano, la trasmissione politica di Telenord.
Arrivato a Genova in occasione dell’assemblea Anci (associazione nazionale comuni italiani), il ministro ha ribadito l’importanza degli enti territoriali e ha indicato quali sono gli obiettivi che il suo ministero intende portare a termine.
Via subito con un tema d’attualità, la “doccia fredda” denunciata da Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, l’ipotesi di spending review prevista nella bozza della legge di bilancio. Il taglio interesserebbe per 200 milioni di euro i Comuni e per 50 milioni le province e le città metropolitane. “Abbiamo una ipotesi di legge di bilancio e ci lavoreremo in queste settimane, ma certamente l’obiettivo del governo è quello di sostenere gli enti territoriali, che hanno un ruolo fondamentale nella realizzazione del Pnrr”, sottolinea il ministro Zangrillo, che tranquillizza i sindaci anche sui progetti del Piano: “Abbiamo deciso di rivisitarlo non certo per contrapporci alle scelte del Governo precedente ma perché è cambiato il contesto nel quale i fondi potranno essere utilizzati, mi riferisco all’aumento a due cifre dell’inflazione, al riaccendersi del conflitto in Medio Oriente e all’aggravarsi della situazione in Ucraina. Abbiamo quindi deciso di spostare alcuni progetti sul altri fondi, per evitare che non si riuscisse a realizzarli a causa del vincolo d’uso fissato per il 2026.”
Una seconda questione chiave trattata, sulla quale si è soffermato anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, proprio all’ assemblea Anci, è stata la proposta di legge riguardante l’elezione diretta degli organici delle province da parte dei cittadini. Un tema già sottolineato un anno fa proprio dal ministro Zangrillo, sempre in un’intervista esclusiva con Telenord. Ora il numero uno della Pubblica Amministrazione ribadisce ovviamente il proprio parere e ipotizza che una riforma in tal senso “potrebbe andare in porto nel 2025”. Spiega ancora il ministro: “Questa dell’elezione diretta è una riforma assolutamente necessaria perché così si darebbe nuova forza all’organismo amministrativo che fa da collegamento tra il singolo Comune e la sua Regione”.
E a un anno dalla formazione del Governo Meloni, è tempo anche di dare un primo voto al lavoro svolto: “darei un bel sette”, per poi passare a ragionare sull’importanza di contrastare la “sindrome” di discontinuità di governo, che affligge l’Italia da anni: “Il grande problema del nostro Paese è che a causa dei salti tra i vari governi è più difficile portare a termine i piani prefissati: è da più di sessant’anni che la legislatura in carica è arrivata a durare massimo un anno e mezzo”. Così si arriva al tema del terzo mandato, argomento d’attualità anche alla quarantesima assemblea nazionale dell’Anci: “L’opzione terzo mandato legislativo, invece, ci permetterebbe di continuare a concentrarci sul Pnrr e tutti gli altri obiettivi che abbiamo formalizzato. Poi si tratta di rendere possibile una terza candidatura, bisogna essere chiari. E saranno sempre i cittadini a decidere, con il loro voto, se dare per la terza volta fiducia a chi li ha amministrati.”
Ed ecco il tema dell’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, “un obiettivo raggiunto” da questo governo ha sostenuto il premier Giorgia Meloni in un messaggio registrato inviato all’assemblea Anci. E il titolare della Pubblica Amministrazione ribadisce che si tratta di una conquista positiva, che permetterà ai sindaci di coordinare più liberamente le proprie municipalità, senza il timore di incappare in persecuzioni giudiziarie ad ogni angolo: “Quando c’è dolo e colpa grave ovviamente le indagini devono andare avanti, non è assolutamente un provvedimento che dà impunità agli amministratori. Tuttavia bisogna considerare che questa manovra permette ai primi cittadini di poter agire più liberamente sul territorio senza la paura di incappare costantemente in formalismi burocratici legali.”
Valentina Giubergia
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