Il procuratore racconta Kallon: "Ha fatto il provino al Genoa, lo hanno chiuso nello spogliatoio"
di Alessandro Bacci
Bordonaro: "Chiappino e Sbravati lo hanno visto e lo hanno blindato. Non aveva mai giocato a calcio, solo in strada a piedi nudi. Ecco il ruolo ideale"
Una delle belle sorprese del Genoa di questa stagione è Yayah Kallon, attaccante classe 2001 della formazione Primavera. La sua storia, dall'Africa all'Italia, ha fatto il giro del paese accendendo i riflettori sul ragazzo. Il 20enne ha sorpreso sia per le qualità tecniche che morali e può diventare un uomo chiave per il Grifone in futuro. Nella scorsa puntata di We Are Genoa Kallon è intervenuto con il procuratore Paolo Bordonaro, vero artefice dell'arrivo del giocatore a Genova: “È un rapporto di grande affetto nato nell'agosto del 2017, quando ho saputo che c'era un ragazzo molto bravo che non avevo mai visto che stava facendo un torneo nel basso Piemonte - racconta Bordonaro - Devo dire che questa persona, Paolo Ferri, mi ha detto 'dagli un'occhiata perchè ne vale la pena'. Una volta sentita la sua storia ho deciso di conoscerlo, uno che aveva una storia del genere non poteva non avere un'opportunità. Allora siamo andati a fare un provino con l'Entella, non è vero che è andato male: io posso dire di aver parlato con Manuel Montani. Hanno detto che era un ragazzo interessante ma per problemi interni dal punto di vista amministrativo hanno deciso di non approfondire le potenzialità del ragazzo. Mi fa piacere precisare che non è vero che il provino era andato male, loro avevano visto che era un ragazzo interessante. Allora ho chiamato Sbravati e lui con la prontezza che lo contraddistingue ha detto: portamelo domani. Siamo andati a fare questo provino e lui ha fatto due gol e due assist. Alla fine del primo tempo Chiappino e Sbaravati lo hanno chiuso nello spogliatoio per chiedere da dove venisse. Lui ha risposto che non aveva mai giocato a calcio, aveva solamente giocato in strada (senza scarpe a piedi nudi). Loro sono rimasti sorpresi, dopo che lo hanno visto lo hanno blindato. Se lo sono tenuti lì e hanno cominciato a seguirlo. Sono stati tre anni di grande scuola per lui. Non aveva mai giocato in una squadra vera, nel suo paese c'era stata la guerra civile, non c'era un'organizzazione.”
“C'è una grande sintonia tra noi e il Genoa. Alessandro Zarbano non vuole che lo si dica ma è stato il Deus Ex Machina dell'operazione, l'ha voluta con grande intensità e grande tenacia nonostante tante difficoltà.”
Ma qual è il vero ruolo di Kallon? “Bella domanda. Lui può fare l'esterno, anche se secondo me per la sua fantasia è un po' limitativo. Chiappino gli ha fatto fare la seconda punta e di questo gli siamo grati. Ha iniziato con grande difficoltà ma la tenacia di Luca nell'insegnare i movimenti in questo ruolo è stata fondamentale. Magari mi sbaglio, ma dove l'ho visto con maggiore soddisfazione è dietro la punta libero di fare ciò che vuole.”
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