Ilva, i sindacati: "Dichiarazioni inaccettabili da Arcelor Mittal"
di Marco Innocenti
"Disinnescare subito l'alibi reintroducendo lo scudo penale"
Primo incontro fra Arcelor Mittal e le rappresentanze sindacali a Taranto dopo l'annuncio dell'azienda di voler recedere dal contratto per l'acquisizione di Ilva. "Dichiarazioni inaccettabili quelle che il nuovo ad Lucia Morselli ha fatto durante l’incontro - fanno sapere i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm in una nota - Morselli, che domani incontrerà il premier Conte, ci ha fatto sapere che contemporaneamente avvierà la procedura di cessione ex-art 47, avviando la procedura di cessione di ramo d’azienda. Un comportamento inaccettabile, irrispettoso dei lavoratori e del Governo".
"Qui non si tratta solo di impianti industriali da restituire ai commissari - prosegue la nota - ma di persone e di famiglie che rischiano nuovamente di ripiombare nella più totale incertezza. Una situazione che sta sfibrando e minando la speranza dei lavoratori e delle loro famiglie. Va subito disinnescato l’alibi ad Arcelor Mittal per mollare, con la reintroduzione dello scudo penale con un decreto d’urgenza. Se la Morselli dovesse dare seguito all’attuazione dell’ex.Art 47 significherebbe mettere fine alle speranze di rilancio e ambientalizzazione del siderurgico tarantino perché ricordiamo, se Arcelor Mittal InvestCo è indietro sulle scadenze del DPCM comunque ha avviato i lavori previsti dal Piano, mentre la gestione commissariale in questi anni ha solo aumentato lo stato di usura degli impianti, azzerando le manutenzioni e abbandonando i mercati e i clienti".
"Riaffidare ai commissari l’impianto - concludono - significherebbe ripiombare in una situazione disastrosa di gestione del sito, il tutto in una contesto di mercato drammatico tra calo della domanda, calo del costo dell’acciaio e dazi Usa e Cina. Per questo, la prospettiva di un eventuale disimpegno vorrebbe dire lentamente chiudere ex-Ilva senza uno straccio di piano alternativo credibile, restituendo a Taranto ma anche a Genova, Novi Ligure e Salerno e le altre città che ospitano gli impianti, solamente disoccupazione senza alcuna bonifica e prospettiva di sviluppo e lavoro alternativa. Serve subito riallacciare il filo con Am, disinnescare l’alibi dello scudo penale ripristinandolo e riavviare un confronto sano e leale che rimetta al centro il Piano sottoscritto con il sindacato lo scorso 6 settembre 2018". Domani a Roma ci sarà l'incontro fra Arcelor Mittal e il premier Giuseppe Conte, mentre a Genova si svolgerà il tavolo di confronto fra le rappresentanze sindacali e il governatore Giovanni Toti. Giovedì alle 14, invece, si terrà alla Camera l'informativa del ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli sulla questione.
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