Imperia, uccise moglie e cane. Ammesse al processo parti civili per il solo animale
di Redazione
La Corte di Assise ha ammesso a giudizio Enpa e Anpana. "Gli animali di affezione sono parte integrante di una famiglia". Nessuna costituzione in favore della donna
Gli animali di affezione sono parte integrante di una famiglia ed è sulla base di questo principio che, stamani, due associazioni si sono costituite parte civile all'apertura del processo contro Fulvio Sartori, 81 anni, l'uomo, che il 19 aprile del 2021, a Rocchetta Nervina, in alta val Nervia, ha ferito mortalmente alla gola la moglie, Tina Boero, di 60 anni, e poi ha ucciso anche il cagnolino "Luna", per motivi ancora in fase di indagine, ma che sarebbero legati a una lite avvenuta la sera prima.
La Corte di Assise, di Imperia, infatti, ha ammesso a giudizio: l'Ente nazionale per la protezione animali (Enpa), rappresentata dall'avvocato Claudia Ricci del Foro di Roma e l'Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente (Anpana), assistita dal legale Adriano Colombo. Nel caso dell'Anpana l'istanza era stata rigettata in sede di udienza preliminare dal gup Paolo Luppi e anche oggi l'avvocato della difesa, Roberta Rosso, si è opposto all'ammissione in giudizio, sostenendo che si tratta di un'associazione che si occupa più di ecologia e ambiente, che di tutela degli animali. Nessuno, invece, si è costituito parte civile per la donna.
Nel corso dell'udienza è emerso che l'anziana è stata prima aggredita con un colpo di mazzetta in testa e poi è stata sgozzata; mentre Luna è stata uccisa con due/tre coltellate, una delle quali alla gola. L'accusa, in questo caso, è di aver cagionato la morte di un animale. Sembra, inoltre, che entrambe le vittime siano state assalite nel sonno, da cui l'aggravante della minorata difesa contestata per l'uccisione della donna. "Un evento drammatico, che ha colpito la famiglia", è il commento laconico dell'avvocato Colombo, che nel caso di una futura condanna presenterà istanza di risarcimento nei confronti dell'imputato, che comunque non era presente all'udienza, quest'ultima aggiornata al prossimo 29 marzo per l'audizione dei testi.
Il pm Antonella Politi ha chiesto che venga prodotta la registrazione della telefonata al 112 con la quale Sartori allertò i soccorsi, dopo un iniziale tentativo di suicidio.
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