La Spezia, i giovani della Croce Rossa nelle scuole: un confronto sul tema delle dipendenze
di Redazione
Oltre a fumo, droghe e alcol, le dipendenze giovanili che si stanno imponendo dopo la pandemia riguardano il gioco d'azzardo, i social network e l'attività online
I giovani della Croce Rossa della Spezia entrano nelle scuole per parlare ai loro coetanei di cosa sono le dipendenze. Il progetto "Non dipendere. #Vivi", organizzato insieme alla Fondazione Carispezia, raggiungerà mille adolescenti tra i 14 e i 19 anni in 45 incontri "alla pari".
"L'adolescenza è un momento delicato in cui possono insorgere atteggiamenti di negazione della vita - dice Linda Messini, medico e consigliera della Fondazione Carispezia -, che devono essere subito segnalati e affidati a persone di competenza all'interno di una rete. Il fatto di far comparire una voce non adulta in questo contesto può fare la differenza e dare un contributo importantissimo". Oltre a fumo, droghe e alcol, le dipendenze giovanili che si stanno imponendo dopo la pandemia riguardano il gioco d'azzardo, i social network e l'attività online che può portare all'isolamento sociale, fenomeno conosciuto come hikikomori. Alla Spezia sono circa cento gli under 23 affidati al Sert, metà dei quali per problemi di ludopatia.
"Spesso si pensa che questi problemi riguardino gli altri e soprattutto le grandi città, ma non è così", sottolinea Fabio Dardengo, responsabile giovani della Cri. Nella piazze verrà organizzato un percorso sensoriale. Grazie alla realtà virtuale, sarà simulata una serata in discoteca che finisce in tragedia a seguito dell'assunzione di una pastiglia. "In questo periodo post pandemia è particolarmente urgente intervenire sul disagio giovanile - spiega Luigi De Angelis, presidente della Croce Rossa - I giovani della Croce Rossa si sono già rivelati molto efficaci nel contattare i coetanei". Previsti infine tre incontri presso la sala studio Accademia, aperti alla popolazione, per approfondire alcuni aspetti medici e legali. Lunedì 17 aprile tutte le scuole coinvolte saranno al Palasport per ascoltare al storia di Giorgia Benusiglio, milanese che nel 1999 dovette affrontare un trapianto di fegato dopo aver assunto ecstasy.
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