La Spezia saluta Gustavo Bellazzini, ultimo superstite dell'affondamento della corazzata 'Roma'

di steris

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Senatrice Pucciarelli e sindaco Peracchini ricordano il sopravvissuto alla tragedia del 9 settembre 1943, costata la vita a 1.393 militari italiani

La Spezia saluta Gustavo Bellazzini, ultimo superstite dell'affondamento della corazzata 'Roma'

Si è spento alla Spezia all’età di 103 anni Gustavo Bellazzini. Era l’ultimo sopravvissuto della corazzata Roma, affondata nel Mediterraneo il giorno dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. In quella tragedia persero la vita 1.393 marinai, mentre poco più di 600 riuscirono a salvarsi. Nato nel 1921, Bellazzini era imbarcato come marinaio scelto con la mansione di fuochista. Sopravvissuto a un primo attacco aereo nel porto di Napoli, l’8 settembre salpò agli ordini dell’ammiraglio Bergamini per quella che sarebbe stata la missione finale della Roma.

Quando la nave fu colpita da un bombardamento tedesco e iniziò ad affondare, Bellazzini si gettò in mare e fu poi tratto in salvo da un’altra unità della Marina italiana. Insieme ad altri superstiti, fu trasportato sull’isola di Minorca. Solo diversi mesi dopo riuscì a comunicare con la famiglia, che alla Spezia lo credeva disperso o morto. Per oltre otto decenni si è fatto portavoce della memoria dell’equipaggio perduto, mantenendo vivo il ricordo di quel tragico evento. “Posso dimenticare cosa ho mangiato stamattina, ma non dimenticherò mai la mia nave”, amava ripetere. Nel 2023, durante la Festa della Marina a La Spezia, aveva ricevuto la decorazione d’onore interforze per il suo impegno nel custodire la memoria storica.

Da allora, Gustavo Bellazzini (nella foto, con il capo dello Stato Sergio Mattarella) ha dedicato la sua esistenza a mantenere viva la memoria di quel sacrificio, portando avanti con commovente dedizione il ricordo dei suoi compagni caduti. Proprio nell’ottantesimo anniversario dell’affondamento, nel settembre 2023, aveva potuto realizzare il suo ultimo desiderio: tornare sul luogo del naufragio. Accanto al Capo di Stato Maggiore della Marina e al Ministro della Difesa, la sua presenza ha rappresentato un simbolo vivente di memoria, coraggio e testimonianza.

"La notizia della sua scomparsa mi colpisce nel profondo", dichiara la Senatrice Stefania Pucciarelli, Segretaria della Lega per la provincia spezzina. "È stato per me un grande onore poterlo accompagnare in quell’ultimo viaggio al largo dell’Asinara. In questo momento di immenso dolore, porgo il mio più sentito cordoglio e la mia vicinanza ai suoi cari".

Anche il sindaco Pierluigi Peracchini esprime il proprio cordoglio: "A nome di tutta la città, ci stringiamo ai familiari di Gustavo Bellazzini, con l’impegno che il ricordo dei marinai della Roma non venga mai dimenticato".

La Roma fu una nave da battaglia della Regia Marina, appartenente alla classe Littorio, di cui rappresentò la terza e ultima unità ad entrare in servizio. Considerata il massimo risultato raggiunto dall’ingegneria navale italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, fu costruita dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico e ufficialmente consegnata alla Marina il 14 giugno 1942. Quasi un anno dopo, durante una sosta a La Spezia, subì danni a causa di un attacco aereo degli Stati Uniti, seguiti da ulteriori colpi che ne resero necessario un lungo periodo di riparazioni, fino alla sua rimessa in servizio il 13 agosto 1943. Poco dopo, l’8 settembre, fu designata nave ammiraglia della flotta, accogliendo a bordo l’ammiraglio Carlo Bergamini e il suo staff.

Dopo l’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, alla nave fu ordinato di dirigersi verso l’arcipelago della Maddalena insieme ad altre unità navali, in conformità agli accordi stipulati. Tuttavia, durante il trasferimento, la flotta venne colpita da un attacco aereo tedesco, durante il quale furono utilizzate bombe plananti radiocomandate Ruhrstahl SD 1400. L’attacco portò all’affondamento della Roma il 9 settembre 1943, con la perdita di 1.393 uomini, incluso l’ammiraglio Bergamini.

Nel corso della sua breve carriera operativa, durata quindici mesi, la Roma compì venti missioni per un totale di 2.492 miglia percorse, senza mai prendere parte a veri e propri combattimenti navali. Durante questo periodo consumò 3.320 tonnellate di carburante e rimase in manutenzione per un totale di 63 giorni.

Il relitto della corazzata fu localizzato soltanto il 28 giugno 2012, a una profondità di circa 1.000 metri e a 16 miglia dalla costa, nel golfo dell’Asinara, dopo lunghe ricerche durate decenni.

 

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