La Spezia, sindaco Peracchini a Telenord: "Ecco perché la mia città può essere la Capitale 2027 della Cultura"

di Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile

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"Promosso l'incrocio tra l'economia, la storia, l'ambiente, quindi la sostenibilità ambientale e il futuro. Tutto legato alla cultura"

Ospite di Incontri Genova Italia a Telenord, il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha illustrato a Carlotta Nicoletti e al direttore Matteo Cantile le ragioni della candidatura della sua città a Capitale Italiana Cultura 2027

Progetti - "Abbiamo ricevuto i complimenti della commissione con dei filmati molto toccanti. Una storia, quella della nostra città degli ultimi 700 anni, proiettata al futuro. Quindi l'incrocio tra l'economia, la storia, l'ambiente, quindi la sostenibilità ambientale e il futuro. Tutto legato alla cultura. "Sono vari progetti, ho 33 progetti, quindi è chiaro che i punti di forza sono più di uno. Però, ad esempio, il progetto Zona, che prevede per i giovani un centro polifunzionale ricavato da un ex deposito dei filobus, edificio storico che ha più di un secolo che lo stiamo recuperando. Gli interni sono disegnati da Boschi e ad esempio questo sarà un luogo per far divertire e lavorare le nuove generazioni. Ma abbiamo tantissimi altri progetti, ad esempio c'è il filo libro che stiamo recuperando o filobus, tra i più antichi che abbiamo, che sarà adibito a libreria e andrà nei quartieri a consegnare libri".

Storia - Ci sono tantissimi progetti interessanti e che coinvolgono un po' tutti, anche la nostra storia. Ad esempio i droni, il concerto fatto dalle navi con le sirene più di un secolo fa, nel periodo futurista. Poi riprendiamo il treno del Golfo di Filippo Tommaso Marinetti, che nel 1933 aveva fatto sì che La Spezia diventasse un centro culturale all'avanguardia e lo riproponiamo ospitando i nuovi talenti per poi esporre le loro opere. La Spezia è una città che ha una storia anche molto più profonda rispetto a quella della città come la conosciamo oggi. Però è anche vero che la città nella quale noi siamo nati e cresciuti si è sviluppata fortemente alla fine dell'Ottocento, poi con l'inizio del Novecento. Quindi è chiaro che anche la nostra architettura, l'immaginario collettivo, l'aria che respiriamo, è molto, diciamo a fine 800, primi 900. E di questo credo che La Spezia faccia bene a menare vanto e a proporla anche in chiave culturale paesana. Noi siamo nati con Simone Boccanegra. Nato nel 1343, si costituisce come Comune e da lì in poi un percorso bellissimo".

Arsenale - Ci fu poi l'accelerazione della decisione di Cavour, ispirata da un'idea di Napoleone, di costruire l'arsenale militare, per la Marina Militare italiana del Regno d'Italia, una delle prime leggi fatte nel 1861 del nuovo Regno d'Italia, che porta La Spezia a fare un salto di dimensioni sociali, di dimensioni economiche e di dimensioni tecnologiche. Basti pensare che da tutta Italia e dalla Francia arrivarono decine di migliaia di professionisti, carpentieri, maestri d'ascia e che hanno sfidato il futuro e sono stati obbligati dal governo a iniziare a parlare in italiano a Città della Spezia, una delle prime dove si è parlato italiano. E poi il grande fascino del mare di queste navi stupende che all'epoca richiamavano gente da tutt'Italia a vedere i vari e da lì in poi è il futurismo, cioè l'invenzione degli idrovolanti di mare e di Tommaso Marinetti che scrisse Aero poema del Golfo e questa nuova arte che si fa ad esempio nei pittori con nuove invenzioni, in una prospettiva dall'alto. Per la prima volta si inizia a dipingere quasi la prospettiva dall'alto e ad esempio noi all'altezza del Palazzo delle Poste, abbiamo muse e mosaici di Filippo Prampolini che sono tra le cose più belle al mondo".

Dimensione internazionale - "Perché noi siamo una città internazionale, abbiamo 1.200.000 notti passate dai turisti, 700.000 croceristi, 4 milioni di persone che vanno alle Cinque Terre e siamo diventati leader mondiali della costruzione di mega yacht. Il miglio blu testimonia un'altra volta la grande apertura verso l'innovazione e l'internalizzazione della nostra città. Ma poi tutto questo è intrecciato di umanità, perché noi siamo Porta di Sion: dalla Spezia sono partiti i sopravvissuti ai lager nazisti, oltre 24.000 ebrei sopravvissuti ai lager e farli tornare alla terra promessa. Questa cosa ci è valsa la medaglia d'oro al valor civile ed è una medaglia che noi portiamo nel petto. Dopo pochi mesi, perché siamo nel 46, ad esempio, un'altra prova di grande umanità: gli esuli dell'Istria, della Dalmazia, di Fiume vengono accolti alla Spezia, alla caserma Bottego, in collaborazione con la Marina Militare e gli viene restituita la vita, la speranza e nasce un'altra pagina. Ma oggi basti pensare a cosa è successo negli ultimi anni. Abbiamo 20.000 stranieri che abitano in città, che lavorano, che cercano un futuro qua insieme w sono a lavorare nei grandi della grande industria, della difesa, del settore della nautica, in tanti altri settori dove ormai siamo veramente leader.

Ricerca - Ci sono più di dieci istituti di ricerca del nostro Golfo che insieme alle imprese studiano come poter innovare. E tutto questo è collegato con un filo culturale molto importante, perché io non ho citato il progetto di Spezia forte che è il recupero delle fortificazioni che ospitano un messaggio di pace, cioè sono state costruite per difendersi dagli invasori del mare, dalle milizie che ci attaccavano. Oggi diventano un elemento di pace. Faremo il Festival dei forti di pace. Abbiamo inaugurato il recupero del rifugio antiaereo della scalinata Quintino Sella con un'esperienza emotiva. E il recupero della nostra storia fortifica azioni e cultura. E tutto questo è diventato un volano occupazionale e di sviluppo importantissimo perché i nostri progetti non sono progetti sulla carta. Sono percorsi che sono già in corso, che danno già risultati e che nel caso, nel caso saremo vincitori, ovviamente sempre troveranno il loro compimento. È in corso, ad esempio, la realizzazione di una stazione crocieristica".

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