Liguria, libero professionismo in crisi, De Loranzis: "I govani preferiscono il posto fisso"
di Redazione
Convegno questa mattina di Confprofessioni a Palazzo Ducale: nel decennio 2009-2020 calo a livello nazionale del 45% degli studi associati

In Liguria sono circa 40 mila i liberi professionisti, 35 mila dei quali senza dipendenti: si tratta di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, notai, geologi, architetti, ingegneri. Ma anche medici e operatori della sanità i rappresentanti dei professionisti che si si sono riuniti a Palazzo Ducale per il convegno di Confprofessioni, che unisce e rappresenta le diverse associazioni del settore. Un'occasione per fare il punto su una categoria che nell'ultimo decennio ha vissuto una profonda trasformazione.
"Nel decennio tra il 2009 e il 2020 c'è stato un calo a livello nazionale del 45% degli studi associati - spiega il presidente Roberto De Lorenzis - mentre sono aumentati del 15% i professionisti senza dipendenti e il saldo resta negativo. Molti giovani non trovano più appetibile la carriera professionale perché c'è poca propensione al rischio e si preferisce, dove possibile, un posto fisso. E questo è un tema che dovremmo affrontare, perché con una domanda in crescita si fatica a trovare i professionisti".
Tra le ipotesi per dare un nuovo impulso c'è il tema delle aggregazioni tra professionisti con competenze diversificate. "Andrebbe favorita l'aggregazione dei professionisti - aggiunge De Lorenzis - per permettere di avere attività multidisciplinari. Servirebbe, però, una parità di trattamento dal punto di vista fiscale che oggi, invece, penalizza proprio le aggregazioni".
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