Liguria: Regione aderisce a programma di formazione e reinserimento detenuti

di Redazione

2 min, 53 sec

Assessore Nicolò: "Contenere il fenomeno della recidiva penale attraverso la leva dell'inclusione attiva"

Liguria: Regione aderisce a programma di formazione e reinserimento detenuti

Regione Liguria parteciperà all'Avviso di Programmazione del PON Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, stanziando oltre 2 milioni e 700 mila euro di fondi FSE+ e 84 mila euro di fondi FESR. Il progetto Welfare di Giustizia, spiega una nota di Piazza De Ferrari, "mira a contenere il fenomeno della recidiva attraverso la leva dell'inclusione attiva della popolazione sottoposta a misura penale, partendo dalle carceri, in cui si intendono sostenere percorsi di formazione e lavoro e proseguendo fuori dal carcere, con l'accompagnamento del detenuto in un percorso fino allo sconto della pena".

Cooperazione - Essenziale risulta, per la riuscita del processo, il coinvolgimento di tutte le componenti della società produttiva e non, in un'ampia prospettiva di sussidiarietà. In Liguria nel 2024 sono risultate in regime restrittivo 1.377 persone. Al 30 giugno 2024 nella nostra regione lavoravano alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e nei servizi d'istituto 272 detenuti di cui 168 stranieri, 23 nei servizi di manutenzione del fabbricato sempre alle dipendenze dell'amministrazione mentre 19 erano i detenuti impiegati in attività extramurarie alle dipendenze dell'amministrazione Penitenziaria. I detenuti alle dipendenze di datori di lavoro esterni erano in totale 76, di questi 28 i semiliberi (3 lavoravano in proprio), 21 i detenuti ammessi al lavoro all'esterno, 27 i lavoranti all'interno per datori di lavoro esterni 25 dei quali alle dipendenze di cooperative. Da un'indagine conoscitiva, svolta dal PRAP nel 2022 sulle persone condannate presenti negli istituti liguri con un residuo pena non superiore ai 4 anni, ha evidenziato che il 25% della popolazione esaminata è totalmente priva di reti famigliari, sociali, lavoro e riferimenti abitativi. A questi si aggiungono i condannati con fragilità psichiche e con problemi di dipendenza che non riescono ad accedere a misure extramurarie. Una riflessione merita il dato relativo ai detenuti giovani, infatti su una presenza media di 1.350 detenuti sono circa 300 quelli che hanno meno di 30 anni.

Programma - "Il primo progetto di Welfare Liguria, con uno stanziamento di circa 1.519.167 euro a valere sui Fondi FSE+, è "Mens Sana in Urbe Sana" - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Massimo Nicolò - e vuole fornire un sostegno e un accompagnamento del detenuto, migliorando anche la qualità della vita in carcere; questo progetto mira anche ad aumentare l'occupabilità, anche attraverso l'attivazione di corsi di Formazione professionale di tipo green. Al contempo verranno aumentate le opportunità per lo svolgimento dei Lavori di Pubblica utilità grazie ad un supporto psico sociale, l'inclusione lavorativa, la prevenzione. Gli interventi saranno sia individuali che di gruppo, rivolti alle persone in situazioni di fragilità, finalizzati alla definizione del progetto di reinserimento individuale, accompagnando il passaggio dalla struttura penitenziaria al territorio e creando l'aggancio ai servizi e alla rete di relazioni".

Struttura - Il secondo progetto, con uno stanziamento di circa 84 mila euro a valere sui fondi FESR e 1.197.254 euro sui fondi FSE+, è 'Welfare di giustizia: servizi di benessere e animazione di rete e di comunità'. "Con questo secondo progetto - conclude Nicolò - verranno invece sviluppate le azioni a favore di persone in esecuzione penale, condannate o imputate. Il programma seguirà la logica di welfare mix, in cui l'Amministrazione della Giustizia, nelle sue articolazioni territoriali, Regione Liguria, UEPE e un'ampia rete di Terzo Settore collaboreranno per lo sviluppo coordinato di azioni di inclusione. Il progetto si occuperà di informazione, sostegno e accompagnamento educativo, ampliamento delle opportunità per lo svolgimento dei Lavori di Pubblica utilità, inclusione lavorativa con attivazione di tirocini extracurriculari e prevenzione. Il mediatore di rete e di comunità sarà l'operatore che lavorerà ad ampio raggio sul territorio nell'ambito del sociale, della salute, della formazione alla nuova cittadinanza, dell'educazione ambientale e della cura attiva della comunità".

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.