Liguria, rifiuti, Candia (Lista Sansa): "Regione ha piano per costruire inceneritore, ma non vuole dire dove"
di Redazione
"Troviamo inaccettabile non comunicare ai cittadini, e ai consiglieri regionali, le scelte che si vogliono intraprendere in tal senso"
"Nonostante numerose richieste avanzate all'Agenzia regionale ligure per i Rifiuti, ad oggi non ci è stato ancora mostrato lo studio commissionato al Rina per individuare dove costruire un inceneritore in Liguria. Se già riteniamo assurda e anacronistica la scelta di un impianto come l'inceneritore, troviamo inaccettabile non comunicare ai cittadini, e ai consiglieri regionali, le scelte che si vogliono intraprendere in tal senso”. Così la consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia.
“La Regione ha creato un'agenzia per i rifiuti che non ha dipendenti e per questo motivo ha commissionato al Rina un piano di studio per individuare l'area migliore dove costruire un inceneritore in Liguria – spiega Candia -. Il risultato di quello studio è da tempo nelle mani dell'Agenzia diretta da Monica Giuliano, ma nonostante le nostre numerose richieste non ci è mai stato fornito. Che stiano aspettando la tornata elettorale delle Europee e delle Amministrative di giugno?”.
Entrando nel merito del progetto, la consigliera regionale evidenzia diverse criticità sui criteri scelti per costruire l'impianto. “Lo studio commissionato al Rina è stato parametrato su un impianto piccolo, da 150/200 mila tonnellate di rifiuti, in un contesto di raccolta differenziata al 65%, che ricordo essere la percentuale minima richiesta dall'Europa già dal 2012 – sottolinea Candia -. L'inceneritore inoltro è una scelta obsoleta nel 2024: si sa che inquina, che non incentiva la raccolta differenziata e ancora meno il paradigma dell'economia circolare a cui dobbiamo puntare sempre di più nei prossimi anni. Inoltre è bene ricordare che i costi per la costruzione dell'impianto andrebbero a ricadere sulle bollette dei cittadini, causando quindi un aumento della Tari, già oggetto di ulteriori aumenti proprio in questi mesi”.
“Non si riesce a capire quale sia la logica nel costruire uno degli impianti più piccoli d'Italia, quando intorno alla Liguria abbiamo diversi impianti sotto utilizzati, come Parma e Torino – aggiunge Selena Candia -. Perché non si ragiona su un accordo interregionale per far funzionare quegli impianti piemontesi ed emiliani oggi sotto utilizzati, con la spazzatura prodotta in Liguria? Già oggi la principale multiutility che abbiamo sul territorio, Iren, opera proprio nelle regioni sopraccitate, e con un accordo ben scritto, si potrebbe individuare una prima soluzione efficace e a costi molto più contenuti”.
“Ricordo poi che la logica dell'inceneritore è ormai superata da anni, essendo l'ultimo tassello in un modello di economia lineare non più sostenibile – conclude la consigliera regionale -. Dovremmo ragionare sempre di più in una logica di economia circolare, come abbiamo provato a sostenere con una nostra proposta di legge presentata nel 2021, andando ad abbattere la produzione dei rifiuti già a monte e promuovendo il riuso e la riparazione. Si può fare, basta crederci e investirci”.
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