Liguria, sprechi alimentari, Viale (Lega): "Una legge per redistribuire il cibo in eccedenza"
di Redazione
Presentata proposta di legge “Norme per la riduzione degli sprechi alimentari"
"Oltre il 30% del cibo totale prodotto nel mondo viene buttato. Anche in Italia si continuano a buttare via notevoli quantità di cibo. Secondo i dati del 2024 del report dell'Osservatorio Waste Watcher International, nel nostro paese, vengono buttate via più di 4 milioni di tonnellate di cibo pari a 13 miliardi di euro. Genova figura inoltre come la città del Nord Italia dove la difficoltà a comprarsi cibo è maggiore. Una proposta di legge della Lega intende promuovere la prevenzione, l'eventuale gestione di eccedenze e/o rifiuti agroalimentari al fine della loro redistribuzione in favore delle persone in stato di povertà o grave disagio sociale. Un'iniziativa che ha trovato proprio oggi il giudizio favorevole del CAL, riunito in seduta plenaria, che ringrazio per il parere approfondito, anche perchè molti Comuni sono giá attivi sul tema con il mondo dell’associazionismo, in primis Banco Alimentare e RICIBO ed una legge regionale li sosterrebbe ulteriormente". Così Sonia Viale, vice capogruppo della Lega in Regione Liguria e promotrice della PDL n. 187 del 26/07/2024 “Norme per la riduzione degli sprechi alimentari".
"Dal 2018, quando ero vice presidente della Regione Liguria, mi sono impegnata - prosegue - sul tema creando un tavolo di lavoro tecnico che coinvolgeva per competenza vari assessorati che ha portato poi la Liguria ad approvare, nel 2020, un proprio Piano Strategico Regionale di prevenzione dello spreco alimentare e recupero delle eccedenze alimentari. Prevenire le perdite, ridurre lo spreco alimentare, dalle catene di produzione alla trasformazione industriale, sino alla fase di distribuzione e consumo, rappresenta una delle più importanti sfide di questo secolo. Questa iniziativa legislativa regionale ha anche come obiettivo quello di coordinare, secondo una logica di intervento integrato, tutti i protagonisti attraverso una consulta regionale con compiti consultivi".
"Prevenzione e recupero per scopo sociale - conclude diventano obiettivi raggiungibili e necessari. Protagonisti sono operatori pubblici o privati: aziende, supermercati e ristoranti che possono donare eccedenze alimentari, ma anche soggetti che si occupano di trasporto, confezionamento e distribuzione. A ricevere per redistribuire alle fasce deboli sono enti pubblici o privati senza scopo di lucro. Altro obiettivo importante é sensibilizzare l’opinione pubblica e le aziende sulla sostenibilità alimentare, riducendo l’impatto ambientale degli sprechi e promuovendo un uso più responsabile delle risorse".
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