Presunta frase choc sui gay, il consigliere De Paoli va a processo
di Fabio Canessa
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"Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", ma lui ha sempre smentito di averlo detto

E' stata fissata per il 9 luglio l'udienza del processo a carico del consigliere regionale ligure della Lega Giovanni De Paoli accusato di diffamazione aggravata. De Paoli era accusato di avere pronunciato la frase, dallo stesso però sempre smentita, "se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", come era stato riferito da testimoni. De Paoli ha sempre sostenuto di aver detto "se avessi un figlio gay non lo brucerei nel forno".
Il pubblico ministero Patrizia Petruzziello ha emesso un decreto di citazione a giudizio e il tribunale ha fissato la data per luglio. La vicenda, che risale al febbraio 2016, aveva provocato una accesa polemica politica. A denunciare il consigliere erano stati l'Agedo (Associazione genitori parenti e amici di persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender) e il Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione.
"Sono contenta - scrive in una nota Aleksandra Matikj, presidente del Comitato - che per questo caso la procura di Genova abbia deciso di applicare la Legge Mancino che prevede l'aggravante per le dichiarazioni razziste anche per le frasi omofobe. Si tratta di un precedente molto importante".
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