Prof sospeso dopo molestie virtuali, studenti e docenti chiedono uno sportello antiviolenza in Ateneo
di Filippo Serio - Emilie Lara Mougenot
Il comitato Pari Opportunità lo aveva proposto un anno fa: "Richiesta inascoltata"
"Contro molestie e ricatti vogliamo un centro antiviolenza". E' scritta nera su bianco la richiesta degli studenti del movimento 'Cambiare Rotta', che oggi hanno organizzato un presidio davanti al rettorato dell'università contro molestie e violenze sulle donne in ateneo. Una seconda mobilitazione che fa seguito all'assemblea della scorsa settimana, come risposta al caso del professore sospeso dal Dipartimento di Architettura (LEGGI QUI)
"Siamo qua per sostenere le ragazze molestate - spiega Erica, una delle studentesse di Cambiare Rotta- ma anche perché sappiamo che non è un problema singolo ma è più profondo e radicato in un sistema carrieristico che favorisce chi ha il potere e non garantisce protezione agli studenti. La nostra richiesta è di uno sportello che garantisca anonimato e un sostegno esterno da quello che è il personale universitario per dare una totale sicurezza nel rivolgersi anche solo per dubbi o per una denuncia di abusi che accadono in università".
Davanti al rettorato anche alcuni docenti che, in questi giorni, hanno lanciato una raccolta firme per chiedere lo Sportello Antiviolenza. Una richiesta già inoltrata l'anno scorso ma a cui non era stata data risposta
"Il Comitato Pari Opportunità aveva presentato un progetto per l'attivazione di uno sportello anti-violenza di Ateneo - spiegano la professoressa Luisa Stagi e la ricercatrice Emanuela Popolla - frutto di un approfondito lavoro, svolto nell'ambito di un assegno di ricerca finanziato dall'Ateneo, da una ricercatrice specializzata. Una proposta, che si caratterizza per il coinvolgimento dei centri antiviolenza attivi sul territorio, sul la quale, purtroppo, non abbiamo ricevuto riscontri ufficiali. Da dichiarazioni alla stampa, sappiamo che l'Ateneo sta portando avanti un progetto di cui ad oggi, tuttavia, non ci è dato sapere. Ci uniamo pertanto alla richiesta proveniente dal collettivo studentesco perché al più presto sia attivato il servizio così come è stato attentamente progettato"
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