Pronto soccorso a Genova, il M5S punta il dito su sicurezza e condizioni di lavoro: "Ogni infermiere gestisce 25 barelle, insostenibile"

di Filippo Serio

Il capogruppo in Consiglio Regionale Giordano: "Indagini della Procura su gravi inadempienze di un ospedale genovese"

Si torna a parlare dei pronto soccorso genovesi nelle sedi del Consiglio Regionale della Liguria, e in particolare delle condizioni di lavoro per il personale sanitario. Questa mattina i vertici del M5s hanno messo il focus sul decreto legislativo 81 del 2008, quello che racchiude tutte le leggi vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La denuncia - Secondo i dati raccolti dal partito pentastellato "ogni infermiere è costretto a gestire tra le 25 e le 27 barelle, condizione fonte di un sovraffollamento generale che non permette piani di evacuazioni: barelle e materiali infiammabili sono posizionati in corrispondenza delle uscite di sicurezza e mancano porte antincendio nei magazzini" - afferma Stefano Giordano, capogruppo M5S in Consiglio Regionale.

"Ci sono dei lavoratori che soffrono nei pronto soccorso di Genova: sono infermieri, operatori socio sanitari e medici - segnala Giordano -. Se un infermiere ha venticinque barelle da gestire il 'burnout' avviene in modo automatico. Abbiamo richiesto alle autorità competenti, al servizio Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Psal) di Asl3 e ai vigili del fuoco, l'accesso agli atti e ci è stato risposto che tutto il materiale è in Procura, significa che nei pronto soccorso ci sono inadempienze talmente gravi che non sono sanabili nell'immediato"

Esposto - Giordano segnala che "la Procura di Genova ha aperto un'indagine relativa a uno dei tre principali pronto soccorso cittadini a causa della presenza di materiale combustibile nei pressi delle uscite di sicurezza, la mancanza delle porte antincendio in un magazzino e sulla regolarità del certificato di prevenzione incendi (Scia)"

Confronto con gli ospedali - Alla conferenza di questa mattina erano stati invitati anche i direttori e i primari dei tre principali ospedali genovesi: di questi era prevista la presenza del primario del pronto soccorso dell'ospedale Galliera, il dottor Paolo Cremonesi, il quale alla fine non è riuscito a partecipare: "Oggi i direttori degli ospedali e i primari della medicina d'urgenza e dei pronto soccorso non ci sono, ci sono solo i sindacati, - continua Giordano che lancia la stoccata - a pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca. Non vorremmo che ci fossero state delle pressioni politiche al fine di mantenere chiusa la bocca a chi ha la responsabilità"

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.