Sampdoria nuova, problemi vecchi: è sempre tra le peggiori difese della serie B
di Maurizio Michieli
Silvestri arrugginito, Ferrari desaparecido, Romagnoli in difficoltà e ko, Riccio, Vulikic e Veroli inesperti, Bereszinsky fuori ruolo
E' sempre la difesa - o la fase difensiva come si dice nel calcio moderno - il tallone d'achille della Sampdoria, che dopo otto giornate di campionato ha la sesta peggior retroguardia della serie B con undici reti incassate. Dietro ci sono Frosinone e Cittadella con quattordici gol al passivo, poi a dodici Carrarese, Sudtirol e Cesena, prossimo avversario dei blucerchiati domenica 20 alle 17,15 allo stadio "Manuzzi".
Un ruolino di marcia tristemente in linea con quello della passata stagione e dell'inizio dell'attuale, quando la Samp era guidata da Pirlo, a cui si imputava una scarsa attenzione alla retroguardia. Anche con Sottil in panchina la musica non è cambiata, così come con il radicale ricambio degli interpreti. Nessun giocatore è sopravvissuto all'epurazione estiva, ma il risultato è sempre lo stesso: la Sampdoria è un colabrodo, vittima di amnesie e scarsa organizzazione.
Sinora né Romagnoli né Riccio hanno convinto nel ruolo di perni centrali, Ferrari è desaparecido, Bereszinsky, a parte l'eccellente prova nel derby (dove marcava un Vitinha molto largo, quindi sul suo terreno preferito) nel fortino sembra un pesce fuor d'acqua, Vulikic pecca di inesperienza, Veroli va strappi.
Se a ciò aggiungiamo che il centrocampo protegge poco o niente - Benedetti e Bellemo sono liquidi, Vieira infortunato, Kasami un fantasma che va e viene - ecco che resta solo il volenteroso Yepes, tanto impegno e poca fisicità, non certo per colpa sua. Persino i portieri sono contaminati dalla negatività: la Samp ne ha quattro in organico - Silvestri, Ghidotti, Vismara e Ravaglia - ma nessuno sinora ha convinto. Silvestri, l'ultimo arrivato, vanta un pedigree importante, ma al netto del rigore meritoriamente parato nel derby, appare arrugginito, incapace di fare la differenza.
Insomma, per Sottil c'è tanto lavoro da fare ma probabilmente ce ne sarà anche per Accardi: a gennaio, infatti, servirà di nuovo investire sul mercato per evitare un altro anno di serie B.
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