Sampdoria, ricorso di Ferrero: decisione tra un paio di giorni, a fine udienza l'ex patron per sfuggire ai tifosi va via dall'uscita di servizio
di Stefano Rissetto
Il Viperetta arrivato in aereo di buon mattino è poi andato al santuario della Guardia
Il giudice Paolo Gibelli si è riservato alcuni giorni per decidere sul ricorso d'urgenza di Massimo Ferrero contro i nuovi proprietari della Sampdoria. Centinaia di tifosi blucerchiarti si erano radunati a Portoria, sotto i portici dell'ex Rinascente, davanti a Palazzo di Giustizia, dove alle 15 era fissata l'udienza sul ricorso di Ferrero che chiedeva di inibire ulteriori aumenti di capitale della UC Sampdoria. I sostenitori esibivano uno striscione con un proverbio in romanesco: "A sape' fa' la scena, quarcosa se ruspa... vero Bast**?".
A fine udienza, i legali della Sampdoria si sono intrattenuti con alcuni tifosi, dicendosi fiduciosi sull'esito del procedimento e hanno parlato di fine settimana o inizio della prossima, come tempistica della decisione. "Bisognerà attendere qualche giorno" hanno detto gli avvocati Francesco De Gennaro e Filippo Chiodini e il dirigente Alberto Bosco, incontrando una rappresentanza dei sostenitori. Fonti giudiziarie riferiscono peraltro di una situazione complessa, non semplice da risolvere sul piano giurisdizionale e quindi aperta a ogni soluzione.
Il Viperetta è arrivato in aereo da Roma alle 9, in compagnia del suo avvocato Pieremilio Sammarco, e in tarda mattinata si è recato al santuario della Madonna della Guardia in alta val Polcevera. Alle 15 l'udienza davanti al giudice Paolo Gibelli del tribunale civile, per la discussione del ricorso ex art 700 cpc. Ferrero si è presentato personalmente in aula. A fine udienza, ha lasciato il palazzo di giustizia dall'ingresso di servizio, nei pressi dell'uscita del tunnel di via delle Casacce.
Il Viperetta aveva preannunciato ieri, nella trasmissione che Stefano Bandecchi (fondatore dell'ateneo telematico Unicusano, ex presidente della Ternana, sindaco di Terni) gli ha affidato su Radio Cusano, la sua presenza a Genova: "Devo andare a cercare che qualcuno riconosca i miei diritti, quando tu abiti dentro una casa e viene qualcuno che all'improvviso cambia la serratura e dici "che è successo?"... io non ricatto nessuno, signori che mi ascoltate, perché certi tifosi che mi ricatt... io voglio una vita meravigliosa alla Sampdoria ma voglio che i miei creditori di Roma venissero (sic) pagati che sono uguali a quelli di Genova".
In mattinata, un altro intervento radiofonico, sulla stessa emittente, appena sceso dall'aereo, con la sostanziale ritrattazione dell'intervista telefonica a Telenord della sera del 30 maggio: "Oggi ho un processo, c'è stato un momento in cui non capivo niente, ero emozionato e pressato e dicono che io abbia detto delle cose che non me le ricordo, ero sconnesso, dicono che ho detto che ho venduto, ma lascia tutto il tempo che trova... quando c'è pressione, quando ti ricattano, quando ti minacciano di morte cosa fai? Dici le cose che che la gente vuole sentire".
Non solo: "Diceva un amico mio: ma dove vai se Ferrero non ce l'hai... Perché non mi compro il Genoa? C'è stato un momento che lo avrei fatto volentieri... Quando il genoa è andato in B io piansi... il tifo genoano è meraviglioso... i sampdoriani mi odiano e non ho mai capito perché, i risultati li ho portati, ho fatto Casa Samp... mi accusano perché sono fagocitati".
Su uno dei suoi social, Ferrero ha reso visibile ai contatti abilitati una foto del giudice Giovanni Falcone e la sua frase: "Quando capiranno di non poterti né eguagliare né superare, cominceranno a sporcarti".
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