Sanremo, Biancheri: "Abbiamo fatto il salone nautico, perché non si dovrebbe fare il festival?"
di Redazione
Il sindaco: "La città è preparata, è un evento fondamentale per la Liguria. Polemiche? Non mi interessano le questioni distruttive e strumentali"
La città di Sanremo si prepara ad accogliere il festival. Il sindaco Alberto Biancheri è intervenuto a "Fuorirotta" per fare il punto sulla situazione. L'amministrazione è impegnata per organizzare tutto al meglio, per far fronte al protocollo necessario in tempo di pandemia: "Novità non ci sono, ci siamo concentrati sul discorso del cts, il comitato tecnico scentifico. Tutti si aspettano il protocollo sanitario che sarà valutato insieme al questore, direttore dell'Asl, per creare una squadra di lavoro e per capire tutti i vari passaggi, soprattutto quei passaggi fuori dall'Ariston. Si è parlato molto di sale stampa, di Ariston di tantissime cose, ma quello che interessa al sottoscritto e a tutte le persone coinvolte è come gestire tutti i vari processi fuori dall'Ariston. Dobbiamo capire se fare delle ordinanze, bisognerà prevedere determinate cose proprio questo è il disorso, io devo dirvi che già negli anni passati il festival è stato impegnativo per la prefettura, questura anche la polizia municipale. Perchè c'erano i metal detector, c'era il monitoraggio delle vie, quest'anno su questa edizione sarà ancora più difficile."
Per questa edizione di Sanremo il protocollo sarà rigido: "Quello che è successo è esattamente quello abbiamo fatto a Sanremo Giovani, non c'era il pubblico, ogni persona che entrava nel casinò dove si svolgeva la trasmissione doveva essere tamponata a partire dal sottoscritto ad arivare ai vari artisti, tecnici Rai, proprio per garantire la massima prevenzione e questo sarà una fotocopia ovviamente più complicata nella gestione ma che si farà anche al teatro Ariston. Questi discorsi sono complessi e difficili ma bisognerà capire come vogliono programmare, mi interessa ma non sono io l'autorità a dire se è fattibile o non è fattibile, quello che dico a me personalmente quello che preoccupa molto di più è la gestione di una città: il fatto di non creare assembramenti, gestire nella maniera giusta i locali, gli alberghi tutto quello che compete fuori dall'Ariston, quello che è all'interno dell'Ariston è di competenza dell'Ariston. È un impegno difficile, è un impegno importante, ma siamo pronti."
Cosa vuole dire a chi non voleva il Festival di Sanremo? "A me interessa rispondere alle polemiche costruttive, non alle questioni distruttive e strumentali. Il primo passo è quello di avere un protocollo che renda il festival sicuro. Dal momento che noi abbiamo questo strumento il festival si può fare, sono sereno di farlo, se non ci fosse questo sarei il primo a dire non è possibile portare in città un festival con rischio di contagi e focolai. Scavalcato questo problema non vedo difficoltà a fare un festival, abbiamo fatto un salone nautico che è stato un evento impotantissimo, eccezionale e tutto si è svolto abbastanza bene, non capisco perchè oggi che c'è un protocollo sanitario non ci siano le garanzie che si possa fare un festival. Lo trovo un pochino una presa di posizione, se ci fosse una situazione grave, una città con tantissimi contagi, aumento delle vittime sarebbe anche fuori luogo fare il festival. Oggi appurate queste cose si può andare avanti per portare un evento per donare un po' di spensieratezza a tutti gli italiani."
Cosa risponde a chi propone di spostare il festival fuori da Sanremo? "Sono anni che sento proposte assurde, se si vuole fare il festival ad Assago si può fare non bisogna spostare per forza il festival di Sanremo, il festival di Sanremo si fa a Sanremo. È il festival che in questi anni è cresciuto ulteriormente è il festival su cui stiamo investendo tanto insieme alla Rai, voglio fare un ringaziamento anche al direttore artistico che si sta impegnando tantissimo per lui non è un passaggio semplice, c è una convenzaione è il festival di sarmeno è ovvio che va a fatto a sanremo e non da altre parti, mi sembra un po' assurda come proposta."
Quanto è importante il festival per Sanremo e per la Liguria? "È fondamentale, pensiamo solo la promozione a tutta Liguria, anche se quest'anno è un festival ridimensionato porterà lavoro in più rispetto ad altre città che sfortunatamente in questo momento non hanno fonti turistiche. Un festival importante a livello economico, promozionale e lavorativo è qualcosa di straodinario un evento importante per il comune di Sanremo, ma secondo me anche uno degli elementi più importanti a livello nazionale."
Può essere anche l'apripista per la riapertura dei teatri e per il mondo della cultura e degli spettacoli? "Io penso che l'idea è proprio questa, l'intezione di sensibilizzare tutto il mondo della cultura che ha fortemente pagato un dazio molto imporante, se poi andiamo a vedere negli ultimi mesi. Sono state penalizzate struture che a mio avviso non hanno creato problemi, a questo punto secondo me il festival deve essere ancora di più uno strumento per sensibilizzare le aperture dei teatri e dei cinema. Non vuole essere una scelta arrogante. Il festival vuole essere un festival di tutti e soprattutto che sia un veicolo, uno strumento per sensibilizzare tutte le varie problematiche che si stanno affrontando in questo momento, questo vuole essere il festival 2021.
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