Tragedia alla Foce, operaio precipita dalle impalcature in via Cecchi e muore
di Alessandro Bacci
Soccorsi immediati ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri in attesa del magistrato
Tragedia sul lavoro questa mattina a Genova nel quartiere della Foce. Intorno alle 10.15 un operaio che stava lavorando sulle impalcature di un palazzo è precipitato nel vuoto perdendo la vita. È successo intorno alle 10.15, i soccorsi sono stati immediati ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. È morto sul colpo.
L'operaio stava lavorando sulla facciata del civico numero 19 di via Cecchi quando è avvenuta la tragedia. Ancora da capire come sia potuta avvenire la caduta disastrosa, sul posto anche i carabinieri. Le indagini sono affidate agli ispettori della Asl per verificare la presenza di tutti i dispositivi di sicurezza.
Secondo una prima ricostruzione, l'operaio morto questa mattina a Genova stava montando una impalcatura di un palazzo dove dovevano iniziare i lavori di rifacimento della facciata. L'uomo sarebbe precipitato dal terzo piano, finendo sul marciapiede. Non è ancora chiara la causa della caduta, si cerca di scoprire se sia stata provocata da un cedimento di una parte del manufatto o dalla perdita di equilibro per altri motivi. Da una prima ricostruzione avrebbe avuto l'imbracatura di sicurezza. Sul posto oltre ai carabinieri sono arrivati il pm Stefano Puppo e il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto.
Nei primi 7 mesi dell'anno, in Liguria, sono avvenuti 50 infortuni sul lavoro al giorno. Di questi 14 sono stati mortali, un aumento del 6,3% rispetto al 2020.
«La morte di un operaio oltre ad essere un evento dolorosissimo per la famiglia e per tutti noi, è l'ennesimo schiaffo alla sicurezza sul lavoro. La situazione sta peggiorando». Così il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri. «Non conosciamo ancora la dinamica dell'incidente mortale, né tantomeno possiamo conoscere le responsabilità che saranno accertate dalle autorità competenti, certo è che quando un lavoratore muore non si tratta mai di una fatalità, di un evento inevitabile - continua Maestripieri -. Si tratta a volte di fretta, a volte di misure di sicurezza non imposte o non rispettate, di taglio dei costi e dei tempi, di mancata informazione e consapevolezza dovuta alla scarsa formazione. Tutto si può riassumere nella mancanza della cultura della sicurezza sul lavoro. Non si può morire di lavoro. Bisogna aumentare la formazione e i controlli, bisogna rinforzare gli organi di vigilanza, soprattutto nei settori più colpiti dove, dopo il commercio, al secondo posto c'è proprio il settore dell'edilizia. Non si può continuare a lasciare che le cose vadano così, lo dico ad aziende ed istituzioni: bisogna smetterla di parlare di sicurezza sul lavoro, bisogna cominciare a farla».
"La misura è colma, un altro lavoratore questa sera non tornerà alla sua famiglia, non siamo più un paese civile". Lo dicono Igor Magni Segretario Generale della Camera del Lavoro e Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Liguria alla notizia dell'ennesimo infortunio mortale sul lavoro accaduto questa mattina a Genova. "Cgil e Fillea si stringono alla famiglia della vittima e inviano le proprie condoglianze ai colleghi e chiedono a istituzioni e politica di investire sulla sicurezza sul lavoro. Da tempo chiediamo risposte al Governo per vincere questa battaglia, che si può combattere solo con investimenti sulle condizioni di lavoro e sulla sua qualità" dichiara Igor Magni. "L'edilizia è un settore martoriato dagli infortuni e da tempo chiediamo maggiori investimenti per il controllo dei cantieri - aggiunge Pezzoli - la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di tutto il mondo del lavoro". Pezzoli punta il dito sulla carenza di risorse e sulla formazione, ancora troppo spesso relegata ad un mero adempimento formale "Se da un lato il proliferare del numero dei cantieri grazie ai vari bonus e agevolazioni è una buona notizia per il comparto, dall'altro è altrettanto vero che la possibilità per un cantiere di essere visitato da un ispettore diventa ancora più remota".
"Un morto sul lavoro anche oggi, a Genova un'altra tragedia che si consuma ormai come rappresentazione quotidiana alla quale non ci si può abituare. In un momento in cui l'edilizia registra una grande ripresa, occorre prestare maggiore attenzione e mettere in campo tutta la formazione possibile". Lo affermano Fabio Servidei, segretario organizzativo Uil Liguria, Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria. "Nonostante le continue campagne di sensibilizzazione che, come sindacato, portiamo avanti nei luoghi del lavoro, ancora scarsa è l'attenzione delle imprese in termini di cultura alla prevenzione. Pochi controlli, personale addetto alle verifiche insufficiente e sanzioni ancora troppo blande sono le cause degli incidenti e dei decessi nei luoghi del lavoro. La Uil chiede con forza che salute e sicurezza, così come la prevenzione agli infortuni, siano al centro dell'agenda politica locale prima, dopo e durante le elezioni. Occorre rivedersi insieme alle istituzioni per dare gambe alle tante parole che sono state spese nel corso delle riunioni in Prefettura".
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