Un cammino verso la luce, il messaggio di Bagnasco in esclusiva su Telenord
di Redazione
Tre appelli del cardinale per tre sabati ai suoi fedeli. Coronavirus, "Siamo piccoli di fronte a Dio"
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"In questo momento di grande prova, ho pensato di venire nelle vostre case e in punta di piedi, bussare alla porta del vostro cuore per fare insieme con voi se vorrete alcuni passi verso la Pasqua che ci attende", saluta così i suoi fedeli il cardinale Angelo Bagnasco, che ha scelto le telecamere di Telenord per dialogare con i cittadini nei prossimi tre sabati. Le sue parole saranno trasmesse ogni sabato e domenica su Telenord (canale 13) e disponibili sul sito internet telenord.it. Gli orari: sabato 14 marzo ore 17:00, 20:30, 23:15. Domenica 15 marzo ore 10:00 e 19:00.
"Saranno tre passi, questo è il primo", continua il cardinale. "Mi rivolgo a voi, una parola particolare desidero rivolgerla ai giovani che in questo fine settimana sono in casa con le loro famiglie. Il Vangelo che domani la Chiesa propone è quello della samaritana al pozzo. Gesù si trova nella regione della Samaria, ha sete, si avvicina al pozzo di Giacobbe dove trova coi suoi apostoli una donna che attinge acqua. Gesù chiede da bere, ha sete dell'acqua del pozzo, come tutti noi, ma la sua vera sete è molto più profonda ed è il desiderio che la samaritana riconosca se stessa, la condizione della sua vita, ciò che lei è veramente".
'Va e chiama tuo marito' dice poi Gesù alla samaritana. Spiega Bagnasco: "Con questa richiesta Gesù aiuta la donna a fare un cammino interiore. Lei risponde immediatamente di non aver marito e Gesù la incalza e precisa: 'Hai avuto 5 mariti e quello che hai ora non è tuo marito, in questo hai detto il vero'. Questo uscire dal nascondiglio è qualcosa di decisivo anche per ciauscuno di noi. Anche la nostra vita personale è sempre esposta a un nasconderci a noi stessi, a vivere di sotterfugi. La verità sembra che ci stani e che ci faccia male mentre invece ci libera".
In tempo di Quaresima questo è un invito a comprendere cosa desideriamo veramente.
"Questa donna riconosce in fondo di essere sola, di non fare l'esperienza di amare e di essere amata. L'amore vero è dono di sé per sempre, è qualcosa di delicato come un fiore ma anche di forte come una roccia. Per questo è meravigliosa l'esperienza del'amore donato e ricevuto. Essenziale ma anche impegnativa".
"Una terza parola di Gesù è 'chi berrà l'acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno'. Qui Gesù scopre le carte: a Gesù che chiede l'acqua del pozzo la signora chiede l'acqua sconosciuta di cui lui parla. La donna ha intravisto confusamente qualcosa di nuovo, di desiderabile che corrisponde alla sua sete più profonda che va oltre quella della carne perché è dello spirito. E' la sete di felicità per sempre.
"L'ascolto di Gesù porta la samaritana a riconoscere in Gesù il Salvatore. In questo uomo vi è lo spazio vivente dell'adorazione. Anche l'esperienza drammatica che stiamo vivendo del coronavirus che ci costringe giustamente a una vita un po' diversa e più contenuta, mi pare che contenga un insegnamento. Siamo piccoli ma questa piccolezza e questa fragilità di fronte alla grandezza di Dio è qualcosa che dovremmo godere perché non siamo i padroni di noi stessi e del mondo ma siamo cari a Dio. Adorare Dio significa riconoscere che Dio è amore e pertanto possiamo ringraziare lui del suo abbraccio. Infine adorare Dio vuol dire anche riconoscere che Dio è padre e allora possiamo affidarci ciecamente alla sua parola anche quando non la comprendiamo sempre.
Cari fratelli e sorelle, cari giovani, possiamo godere della nostra piccolezza e affidarci a Dio", conclude l'arcivescovo.
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