Acquasola, da settembre food, cultura e tradizione per "Gustiamo il parco"
di Redazione
Cinque strutture in legno in cui tutti i ristoratori presentano il proprio menù dal 1 settembre al 31 ottobre rigorosamente plastic free
Food, cultura e tradizione. Una forchetta e un cucchiaio che ruotano intorno a un cigno - chiaro richiamo al Parco storico che ospita la manifestazione - in origami sull'acronimo "Gip". "Gustiamo il Parco", il grande evento dedicato a Genova e alle famiglie organizzato da Fiepet Confesercenti Liguria al Parco dell'Acquasola sarà questo e molto altro. Da martedì 1 settembre a sabato 31 ottobre, il grande parco dei genovesi si trasformerà in un vero e proprio ristorante il cui tetto saranno le stelle e il cielo. Al fresco dei platani secolari dell'Acquasola troveranno spazio cinque strutture in legno in cui tutti i ristoratori, a rotazione, potranno servire i propri piatti e presentare i propri menù.
"Gustiamo il Parco" resterà operativo tutti i giorni: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 24, nei festivi e pre-festivi dalle 12 alle 24. Grazie a "Gip" per due mesi, dunque, il Parco dell'Acquasola vestirà i panni del grande contenitore genovese del food in cui tutti i ristoratori potranno promuovere la propria attività.Saranno circa 150 i coperti - in cui la distanza di sicurezza sarà garantita alla perfezione - che troveranno a pochi passi dal chiosco vicino all'area giochi.
Intrattenimento culturale, musica e laboratori per i bambini. Street Food e tutta quell'attenzione all'ambiente che un Parco Storico merita. Non ci sarà plastica, bensì posate in acciaio, piatti in ceramica e bicchieri in vetro da utilizzare comodamente seduti con il servizio al tavolo. Questo per far sì che non venga prodotta una quantità di plastica o di rifiuto ingestibile.
"Parliamo di un luogo storico, simbolo di una città - spiega Massimiliano Spigno, presidente di Fiepet Confesercenti Genova - Si tratta di un'occasione unica per riscoprire il parco di sera e dare la possibilità ai ristoratori di far meglio conoscere i propri piatti. La volontà è proprio quella di tendere la mano a quelle realtà che, a causa dell'emergenza coronavirus, non hanno avuto modo di usufruire degli spazi giusti, sia interni sia esterni".
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