Anagrafe canina nel caos: "Quando un cane arriva in canile, non possiamo risalire al proprietario"
di Marco Innocenti
"Senza medaglietta, il vostro amico rischia di restare in canile per giorni"
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Certo, in tempi di emergenza coronavirus, il caos generato dal passaggio dell'anagrafe canina da regionale a nazionale potrebbe sembrare di poco conto ma, a ben guardare, sta già creando problemi a non finire. Ecco cos'è successo: alcuni mesi fa fu lanciata l'iniziativa di unificare le anagrafi canine, che fino ad oggi erano di competenza regionale, in un unico registro nazionale. Iniziativa lodevole, non fosse che i dati dell'anagrafe ligure non sono mai stati trasferiti e così gli uffici hanno dovuto iniziare a reinserire manualmente quasi vent'anni di dati. Al momento quindi la stragrande maggioranza dei cani liguri è come se non fosse censita: passagi di proprietà, segnalazioni ed ogni altra informazione, di fatto, non è raggiungibile. Non solo: le poche informazioni che si riescono a estrarre dall'archivio informatico, non sono attendibili.
"Capita quindi che inserendo il numero di microchip di un carlino - ci spiega Clara Bongiorno, responsabile adozioni del canile del Monte Gazzo - ti esca fuori la scheda di un alano. Purtroppo non c'è stata un'adeguata trascrizione dei dati dall'anagrafe canina ligure a quella nazionale. E' un pacchetto di dati molto vasto, anche se ad oggi le regioni che hanno aderito alla migrazione sono solo 5. Oggi purtroppo i pochi dati disponibili sono del tutto inaffidabili e per questo nei canili liguri, quando arriva un cane trovato vagante, non si è in grado di ricostruire la sua storia prima del 2020. E' una situazione inaccettabile".
"Prima di questo caos - aggiunge - bastava che gli addetti dei canili inserissero il numero del microchip nell'archivio dell'anagrafe canina e in pochi secondi si risaliva ai dati dell'ultimo proprietario censito. Ora invece rischia di saltare fuori il nome di uno dei proprietari precedenti, a cui magari il cane potrebbe anche essere stato tolto per maltrattamenti e noi non possiamo saperlo". Oppure la ricerca non dà alcun esito e allora il cane rischia di farsi giorni o settimane di canile. "Noi siamo costretti ad affidarci ai social - conclude Bongiorno - e sperare che il proprietario veda il nostro appello e si metta in contatto con il canile. Per questo faccio un appello a tutti i proprietari di cani: mettete una medaglietta al vostro amico, con il vostro nome e il vostro numero di telefono, così da riuscire a risalire subito a voi e non costringere il cane a restare in canile troppo a lungo".
Ma il problema non è solo dei canili. Con i dati dell'anagrafe canina di fatto inaccessibili, anche tutte le richieste di documenti come passaggi di proprietà o passaporti canini sono bloccate. Quindi, quando riapriranno gli uffici al pubblico, chiunque si presenterà per fare un qualsiasi certificato o documento, avrà fatto il viaggio a vuoto e sarà rimandato a casa.
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