Arcelor Mittal, Bucci: "Azienda inadempiente, quelle aree sono preziose per la città"
di Redazione
"Nessun deposito per i container ma spazi per le aziende del digitale: abbiamo già la fila fuori dalla porta"
Garantire il proseguimento delle attività dello stabilimento di Cornigliano ma difendere anche il diritto della città a sfruttare le aree dell'acciaieria che oggi non spettano ad Arcelor Mittal. Lo ha ribadito il sindaco di Genova Marco Bucci durante il consiglio comunale monotematico di oggi sull'ex Ilva. "Quelle aree, interne al porto, vaste e dalla superficie piana - ha detto Bucci - sono preziosissime e potrebbero occupare molte persone e non sto parlando di utilizzarle come deposito di container ma per aziende del digitale, come retroporto e per tante altre attività di cui abbiamo la fila fuori dalla porta".
Bucci, citando anche un documento redatto il 10 dicembre scorso durante l'ultima riunione in prefettura del collegio di vigilanza sull'accordo di Cornigliano, ha ricordato che Arcelor oggi sta dando lavoro a meno degli operai previsti per l'utilizzo dei metri quadri sfruttati, così come previsto da passati accordi, e che quindi le aree devono essere restituite a Genova. "Inoltre è necessario che il governo rimborsi al più presto i milioni di euro anticipati dalla Società di Cornigliano per la cassa integrazione dei lavoratori", ha concluso Bucci.
Il consiglio comunale, al termine della riunione monotematica dedicata alla situazione dell'ex-Ilva e al futuro delle aree dismesse all'interno dello stabilimento di Cornigliano, ha poi votato all'unanimità un documento nel quale ci si impegna a "intraprendere un percorso di condivisione attraverso un tavolo di lavoro permanente con Regione Liguria, sindacati e associazioni di categoria e unire le forze al fine di proteggere i lavoratori del sito genovese di Arcelor Mittal, specialmente in questa fase di grande emergenza sociale garantendo il futuro dello stabilimento di Cornigliano con l'accordo di programma".
Il documento è stato illustrato all'aula da Fabio Ceraudo, consigliere M5s ma anche delegato Uilm a Cornigliano. Lo stesso Ceraudo ha chiesto, attraverso diversi documenti, anche che la giunta si attivi affinché sia istituito, in caso di cassa integrazione ordinaria o straordinaria, un unico bacino per i lavoratori di pubblica utilità e di assicurare un futuro non residenziale per le aree che saranno progressivamente dismesse dall'acciaieria. Stesso concetto espresso anche dall'odg di Alessandro Terrile (Pd) che ha chiesto che le aree incluse nell'accordo di programma restino con destinazione industriale. Sempre il Pd è tornato anche sul tema della bonifica dell'ex centrale termica.
Gianni Crivello (lista Crivello) ha invece sottolineato l'importanza dell'indotto dello stabilimento. Anche Lega, Fratelli D'Italia e Forza Italia hanno presentato ordini del giorno sulla salvaguardia dei lavoratori e sull'integrazione al reddito di chi è in cassa. Sul tema anche una nota del consigliere regionale e comunale della Lega Alessio Piana che afferma: "L'attenzione di Regione Liguria e del Comune di Genova non può essere indirizzata soltanto a livello locale verso il sito siderurgico di Cornigliano, dove c'è la lavorazione a freddo, ma a livello nazionale perché il sistema di lavoro regge soltanto se il sito di Taranto, completato il piano ambientale, continuerà la produzione con la lavorazione a caldo, per tutelare i posti di lavoro genovesi occorre quindi una decisa azione nei confronti del governo centrale".
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