ArcelorMittal, cassa integrazione per altri 3500 lavoratori
di Marco Innocenti
I sindacati: "Così si trasforma un problema congiunturale in strutturale"
Un incontro durato circa due ore quello che ieri, proprio mentre in piazza si svolgeva la manifestazione indetta da Cgil,Cisl e Uil, ha visto il governo presentare ai vertici di ArcelorMittal il nuovo piano industriale. A far saltare il banco, però, potrebbe essere la decisione del Tribunale di Taranto di respingere l'istanza di proroga avanzata dagli amministratori straordinari per l'Altoforno 2, per il quale la scadenza per la messa in sicurezza resta fissata per il 13 dicembre. Arcelor Mittal intanto ha aperto la procedura di Cassa integrazione straordinaria per 3500 lavoratori dello stabilimento di Taranto.
"Abbiamo rigettato la comunicazione fatta dall'azienda - hanno precisato i sindacati in una nota congiunta - e già da domani, in occasione dell'incontro ministeriale, chiederemo con forza di fare chiarezza su una procedura di cassa integrazione che, di fatto, sostituirebbe l'attuale Cigo per crisi congiunturale con la Cgis, facendolo diventare così un problema strutturale".
"E' giunto il momento da parte del governo e di Ilva in as - hanno aggiunto - attualmente unici proprietari dello stabilimento siderurgico, di fare chiarezza sul futuro ambientale, occupazionale e industriale di un sito di interesse strategico per il paese".
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