Aree Facchini, presentato il masterplan: lavori conclusi in 4 anni, liceo pronto per l'anno scolastico 27-28
di Riccardo Olivieri
I costi sono stati stimati attorno ai 68 milioni di euro, 60 quelli previsti per gli indennizzi. Il Comune accelera per la consegna dell'area: la gara di progettazione partirà entro fine aprile
È praticamente tutto pronto, mancano solo le aree: il Comune accelera sull'acquisizione dei terreni dell'ex deposito locomotori di Rfi (con prezzo fissato a 7,8 milioni) in piazzale Facchini, di cui questa mattina è stato presentato il masterplan che delinea il futuro dell'area. Il termine dei lavori fissato dal sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi è di 4 anni, al termine dei quali il terreno di 30mila metri quadri presenterà poli scolastici sia per la fascia dell'infanzia e delle scuole medie, in sostituzione dell'istituto Caffaro che verrà probabilmente demolito nei prossimi anni, sia per liceo statale tecnologico sperimentale proposto dall'Associazione ligure per i minori (Alpim). Inoltre ci saranno 12.600 metri quadri di parco urbano e una riqualificazione degli padiglioni ferroviari (circa 9mila metri quadri), dove verranno realizzati spazi per il co-working (2.800 metri quadri), aule studio, una palestra e un auditorium. Verranno realizzati anche circa 250 posti auto interrati, tutti ad uso pubblico, che saranno accessibili anche dal lungo Polcevera e sostituiranno quelli già presenti ad oggi: al loro posto sorgerà parte del parco urbano.
Dopo la commissione svolta giovedì scorso che ha portato il rinvio della delibera per gli indirizzi di acquisizione al consiglio comunale di martedì prossimo, il Comune punta a formalizzare subito un preliminare d'acquisto che consenta all'ente di avviare la gara internazionale per la progettazione del liceo tecnologico sperimentale entro la fine di aprile. L'obiettivo è quello di partire con le lezioni nell'anno scolastico 2027-28.
Costi - Il costo totale dell'operazione è stato ipotizzato attorno ai 68 milioni, compresi i 7,8 per l'acquisto delle aree. Questi verranno presi dai 199 milioni stanziati per la rigenerazione di Certosa e del Campasso in conseguenza all'avvio dei lavori per il passaggio del cosiddetto "ultimo miglio" ferroviario che si collega al tunnel del terzo Valico. Altri 60 milioni andranno ai cittadini per i ristori dovuti ai disagi subiti e agli espropri; il resto verrà messo negli altri progetti di rigenerazione previsti, con la possibilità di "ulteriori integrazione da parte del Comune", ha spiegato Piciocchi. L'utilizzo dei fondi di riqualificazione per l'acquisto delle aree non convince gli abitanti, che vorrebbero venisse spesa l'intera cifra per la rigenerazione, ma il facente funzioni calma le acque: "Serve solo ad accelerare".
Il liceo - Il progetto del liceo parte da Alpim, che metterà a disposizione del Comune 150mila euro da assegnare al vincitore del concorso. Questa cifra è frutto di una donazione "di una suora - racconta il presidente Carlo Castellano -, che aveva insegnato per tutta la vita in un liceo genovese frequentato soprattutto da ragazze, che ad oggi è chiuso. È stata proprio lei a chiedere di restare anonima e che la somma venisse utilizzata a favore di studentesse e studenti". Si tratta di un liceo che avrà una forte impronta umanistica oltre a quella scientifica: di mattina ci saranno le lezioni tipiche del liceo statale ma gli studenti saranno impegnati fino alle 5 del pomeriggio in incontri e approfondimenti con le aziende del settore tecnologico: al momento sono stati realizzati accordi con l'Istituto italiano di tecnologia e uno con Fondazione Ansaldo e Leonardo. È una scuola "che in Italia non esiste - sottolinea Castellano -, nata dalle nostre domande a 920 ragazzi delle scuole medie. Nell'accordo che abbiamo fatto a novembre, a ottobre scorso, con il Ministro dell'istruzione e del merito, Valditara, e con tutte le organizzazioni, tutte le istituzioni genovesi, è emerso fuori questo fatto, che questa proposta di liceo tecnologico è la prima che viene fuori in Italia. È stato identificato l'area Facchini e siamo partiti nell'elaborare il progetto". Nei due anni che precedono l'inizio delle lezioni verrà messa a punto con la collaborazione delle aziende l'offerta formativa dedicata agli studenti. Piciocchi ha anche voluto sottolineare la valenza sociale di questo liceo, perché "la Valpolcevera è una delle aree di Genova col più alto tasso di dispersione scolastica".
Spazi e accessibilità - Ad oggi le aree di piazzale Facchini sono separate dal tessuto abitativo del quartiere ma l'obiettivo degli architetti che stanno curando il progetto di rigenerazione è proprio quello di riaprirle alla città. L'architetto Marco Pavarani, dello studio Iotti - Pavarani che insieme allo studio Mancino si è occupato della progettazione, ha indicato nuovi accessi all'area, non solo da piazzale Facchini ma anche dall'area delle piscine Folzer, oltre che da via Perlasca, ovvero il lungo Polcevera, da cui ci sarà un accesso all'area parcheggi. "Vogliamo dare una vivacità maggiore al quartiere - ha spiegato -. Il parco di 13mila metri quadri servirà da collegamento con l'area del parco del ponte ma anche per attività sportive. Negli ultimi 200 anni è sempre stata un'area chiusa, separata dalla città con un fascio di binari. Abbiamo rilevato nuove possibilità di accesso che danno una continuità col quartiere, in particolare con via Iori e con la nuova fermata della metropolitana in via Canepari che darà un accesso veloce e facile all'area". Nella parte 'a monte' verranno conservati i fabbricati industriali più datati, anche in virtù del fatto che in seguito all'acquisto delle aree verranno quasi certamente vincolate dalla Soprintendenza. I fabbricati più recenti invece verranno abbattuti per fare posto al polo scolastico, che verrà quindi realizzato interamente in edifici costruiti ad hoc.
"Il nostro contributo – sottolinea il presidente Ordine Architetti PPC della Provincia di Genova Riccardo Miselli - sarà quello di promuovere e assistere l’amministrazione nella gestione del concorso di progettazione per il Liceo Tecnologico, strada che riteniamo sia la più idonea per un progetto senza precedenti e per il quale è necessaria un’elevata componente di ricerca e innovazione progettuale, anche in relazione al contesto urbano in cui si va a insediare. Il concorso si svolgerà in forma anonima, sarà aperto a tutti i professionisti della comunità europea e utilizzerà la piattaforma certificata del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC per favorire una partecipazione più ampia. Una commissione qualificata sceglierà il progetto più equilibrato. Studi recenti confermano che il concorso è la procedura del Codice dei Contratti che meglio garantisce risultati di qualità in tempi ragionevoli, anche grazie alla possibilità di affidare al gruppo vincitore tutte le fasi di progettazione fino all’esecuzione delle opere. Spero che in futuro il concorso venga utilizzato più frequentemente per le opere pubbliche, che, indipendentemente dalla loro dimensione, hanno un elevato valore sociale e culturale".
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