Arrivò dall'Albania in condizioni disperate: oggi è guarito
di Eva Perasso
2 min, 42 sec
Salvato all'ospedale Gaslini dopo 5 mesi di cure intensive
La scorsa estate il giovane Musa, 15enne residente in Albania, ebbe un bruttissimo incidente: stava annegando nel ramo albanese del lago di Scutari quando fu salvato. Ma le sue condizioni erano gravissime: dopo mesi di ricovero nel suo Paese senza miglioramenti, la famiglia decise di lanciare un appello grazie all'aiuto di una tv privata, News 24 Albania, per trovare un ospedale che potesse curarlo e farlo vivere. A fine 2018 l'appello arrivò ai medici dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova e il ragazzo fu trasferito nella struttura genovese. A 5 mesi di distanza, ecco la bella notizia: il giovane Musa sta bene, è in salvo e ha recuperato tutte le sue funzioni vitali. Anzi, come si vede dalla foto che lo ritrae con i medici che lo hanno curato, è di nuovo in piedi. Oggi infatti verrà dimesso dall'ospedale pediatrico e trasferito nella provincia di Cuneo, dove risiedono i suoi familiari.
“ll paziente è giunto in stato vegetativo, con una grave disfagia, una doppia emiparesi e blocco delle articolazioni: questi casi hanno in genere una prognosi negativa, tutto dipende dal tempo che passa tra l’incidente e la successiva rianimazione cardio-circolatoria, perché in questo intervallo il cervello resta senza ossigeno e subisce danni gravissimi” spiega il professor Paolo Moretti, direttore dell’U.O.C. Medicina fisica e Riabilitazione del Gaslini, in una nota dell'ospedale. Le condizioni di Musa erano critiche anche per la sua condizione di grave denutrizione e di insufficienza renale, per questo gli specialisti hanno deciso di ricoverarlo inizialmente in Gastroenterologia: “Gradualmente siamo riusciti a ristabilire uno stato nutrizionale adeguato e abbiamo potuto in seguito iniziare a rialimentarlo per bocca; durante il ricovero al Gaslini ha ripreso 12 kg di peso e 12 cm in altezza” racconta Paolo Gandullia, direttore dell’UOC Gastroenterologia del Gaslini.
Mentre procedeva la stabilizzazione clinica generale e la rialimentazione è stato avviato l’intervento riabilitativo per favorire il recupero della coscienza, della deglutizione, del linguaggio e del movimento. Hanno lavorato insieme fisiatra, fisioterapista, logopedista, psicologo, terapista occupazionale e il ragazzo ha raggiunto via via una condizione di coscienza minima fino ad arrivare ad un progressivo “risveglio”. Nel frattempo si è lavorato al recupero dei movimenti e gradualmente al recupero della possibilità di controllare la posizione del capo e del tronco, così da iniziare a poter stare in posizione seduta, fino ad arrivare alla posizione in piedi ed al cammino. Il recupero del movimento si è dimostrato molto problematico, soprattutto per l’arto superiore destro, che era deformato per la formazione di grosse calcificazioni che bloccavano le articolazioni, per questo motivo il ragazzo è stato sottoposto ad un delicato intervento di chirurgia ortopedica.
“Oggi pur con qualche problema di memoria, è in grado di comunicare in albanese con i familiari e anche un poco in italiano con gli operatori, di camminare con sicurezza e di alimentarsi in autonomia. Proseguirà il trattamento riabilitativo per migliorare l’orientamento, la memoria, e per recuperare, dopo l’intervento, una parziale funzionalità all’arto superiore destro. Il ragazzo nel frattempo ha ottenuto un permesso di soggiorno provvisorio, verrà dimesso oggi dal nostro Istituto e proseguirà il trattamento presso i servizi territoriali della provincia di Cuneo, dove è la residenza dei suoi parenti, con la prospettiva di poter riprendere, alla fine del percorso riabilitativo, una vita normale, sia pur con qualche piccolo adattamento” conclude il dottor Paolo Moretti.
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