Attenti al lupo: anche l'Europarlamento sottolinea la necessità di limitare i predatori
di Redazione
La Commissione chiede di avviare l'iter per ridurre lo status della protezione dell'animale, ricomparso anche nell'entroterra della Liguria
"Il lupo non ha più bisogno degli standard di tutela che sono stati stabiliti trent'anni fa quando era in estinzione: i danni all'agricoltura e alla pastorizia aumentano in continuazione". Lo ha detto l'eurodeputato del Südtiroler Volkspartei (Ppe), Herbert Dorfmann, a margine del dibattito svoltosi in commissione agricoltura del Parlamento europeo con Humberto Delgado Rosa, direttore per la Biodiversità della direzione generale ambiente della Commissione europea.
Gli eurodeputati hanno dibattuto della proposta dell'Esecutivo europeo di chiedere al Comitato permanente della Convenzione di Berna di avviare l'iter per ridurre lo status della protezione del lupo. L'iniziativa della Commissione sarà votata dai 27 ministri Ue dell'Ambiente il 25 marzo.
La maggior parte dei gruppi che siedono al Parlamento chiede alla Commissione di essere più incisiva nella modifica dello status di protezione del lupo che ad oggi ha portato la popolazione di questa specie a raggiungere gli oltre 20 mila esemplari nell'Ue senza tuttavia limitare la minaccia nei confronti degli allevamenti. Sulla base di una larga maggioranza dell'Eurocamera e dei dati raccolti, l'esecutivo europeo ha chiesto a dicembre 2023 di proporre al Comitato permanente della Convenzione di Berna di modificare lo status del lupo da specie "strettamente protetta" a "protetta". L'iniziativa dell'esecutivo europeo sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri dell'ambiente il 25 marzo prossimo.
"La popolazione del lupo in queste condizioni può aumentare del 30% ogni anno e la prossima riunione del Comitato permanente della Convenzione è a dicembre 2024, serve accelerare", ha detto l'eurodeputato del gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr) Bert-Jan Ruissen.
"Non sempre la tutela degli animali è un'opzione possibile, l'unica scelta per molti allevatori è chiudere i battenti", ha insistito l'eurodeputato del Südtiroler Volkspartei (Ppe), Herbert Dorfmann. "L'inazione ci sta portando a perdere quote di consenso e il tema peserà nella campagna per le prossime elezioni europee", ha aggiunto l'altoadesino. Per la Commissione europea la revisione dello status di protezione del lupo deve tenere in considerazione vari fattori non solo limitati al numero degli esemplari. Nel 2025 Bruxelles redigerà una valutazione definitiva della popolazione dei lupi nell'Ue tenendo in considerazione fattori come la struttura della popolazione, il raggio di azione, la distanza dalla popolazione umana e le prospettive nella pressione e nelle minacce nei confronti dei lupi stessi.
L'approccio, ha dichiarato, Humberto Delgado Rosa, direttore per la Biodiversità della direzione generale ambiente intervenuto in rappresentanza della Commissione europea, "deve essere orientato alla combinazione tra coesistenza con le altre specie, prevenzione dei danni e supporto agli allevatori". Bruxelles ricorda che le misure di prevenzione restano in vigore insieme alle deroghe alla protezione e agli aiuti pubblici per i produttori, e che una modifica della direttiva Habitat che definisce lo status delle specie protette nell'Ue può avvenire solo in linea con la Convenzione di Berna. Il gruppo dei Verdi si è appellato alle deroghe esistenti per non pregiudicare lo status di protezione del lupo. "Le vittime degli attacchi sono prossime allo zero per cento nella popolazione delle pecore e sappiamo l'impatto dell'azione del lupo nel garantire la biodiversità e nel ridurre il rischio di zoonosi: non bisogna cedere alle lobby degli allevatori, perché dopo il lupo si tenderà a minacciare anche altre specie", ha detto l'eurodeputata lussemburghese dei Verdi Tilly Metz.
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