"Basta strapagare calciatori e star, i nostri eroi sono medici e infermieri"
di Michele Varì
Commosso appello di Marco Rapetti, docente genovese sbarcato dalla nave usata per rimpatriare gli italiani dalla Spagna: "Nulla potrà essere come prima"
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Gli occhi tristi e pieni d'ansia dei genitori nascosti dietro una mascherina, mamme, quasi sempre papà che sono accorsi in auto a salvare i propri figli, proprio oggi festa del papà, sono un ritaglio di una fotografia senza colori che Genova mai avrebbe pensato di recapitare.
19 marzo 2020. Terminal Traghetti, San Benigno. Area arrivi. Ore 19.30, sullo sfondo la Cristal di Grandi Navi Veloci, attraccata a ponte Assaretto due prima dell'orario programmato.
Prima scendono le auto e i camion. Poi tocca ai passeggeri, 250 italiani che mai avrebbero immaginato di tornare dalla Spagna neanche scappassero da una guerra, per sbarcare in un'Italia diversa da come l'avevano lasciata. Deserta e spaventata.
La nave vomita storie, di studenti dell'Erasmus, tanti a bordo della Cristal, ma anche viaggi di chi era partito per altri motivi.
Il racconto che va dritto allo stomaco è di Marco Rapetti, un docente di musica genovese trapiantato in Toscana che insegna in Francia.
"E' sconvolgente vedere la mia Genova così addormentata e sentire questa aria da film dell'orrore. Tornare mi ha commosso, dobbiamo lottare tutti insieme, ce la faremo, ma non saremo mai più quelle di prima. Questa situazione ci insegna qualcosa.
Il mondo ci sta dicendo che non possiamo essere come eravamo prima. Spero che lo capiscano anche i politici. Credo che l'Italia stia dimostrando attraverso il suo personale medico. Quello che dovrà cambiare l'attenzione e il rispetto verso chi fa professione medica, perchè sono i nostri eroi, dovrebbero avere la precenda con tutti, basta con claciatori! Basta con le star dello spettacolo! Basta con chi guadagna troppo, facciamo che chi davvero fa le cose importanti abbia il dovuto rispetto e il dovuto riconoscimento" La musica per questa tragedia? Mahler, forse la musica può aiutarci a distrarci dalla disperazione".
Chi non ha trovato un parente o un amico ad aspettarlo si è avviato verso la stazione ferroviaria. Ma per una dozzina diretta in Piemonte ecco un'altra brutta notizia: il treno è stato soppresso. L'italia è sotto sopra e in stato di guerra. In loro soccorso gli agenti della polizia di frontiere e un funzionario della protezione civile di Genova. Dietro front e i passeggeri tornano a bordo, e che importa se il Cristal sta già caricando i camionisti in partenza per la Spagna.
La polizia impone il reimbarco dei passeggeri: passeranno la notte sulla nave e domani potrano riprendere il viaggio per casa: qui dovranno, come tutti gli italiani che rientrano dall'estero, sottoporsi ad una quarantena in casa di 14 giorni. Deve passare la nottata ed è ancora terribilmente lunga.
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