Bonsignore, vice presidente dell’Ordine dei medici di Genova: «I positivi sono 100 volte di più»
di Redazione
"Non siamo ai livelli della Lombardia, ma a questi ritmi non possiamo durare molto"
Ci sono tantissime persone in quarantena e tra queste tanti operatori sanitari, ai quali il servizio sanitario non è stato in grado di effettuare il tampone perché i laboratori sono ingolfati. La percezione è che i contagiati siano almeno 10 se non 100 volte di più rispetto ai dati che vengono riferiti, in Liguria, in Italia, nel mondo".
A sostenerlo è il vice presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Genova Alessandro Bonsignore. "La mancanza di dispositivi di protezione ha complicato tutta la gestione, ora i dispositivi stanno arrivando con lentezza, ma arrivano. Perciò abbiamo chiesto e ottenuto di riorganizzare il servizio di medicina territoriale, compresi i pediatri di libera scelta", spiega. E' stato dato mandato alle Asl di chiudere la stragrande maggioranza dei poli di continuità assistenziale, esclusi quelli 'covid' attivati.
A casa delle persone sospette positive o positive al virus, di notte vanno soltanto i medici dei poli dedicati, di giorno i gruppi sanitari assistenziali territoriali. L'attività della medicina generale extra coronavirus a Genova e nell'intera Liguria è stata trasformata da 'de visu' a gestione telefonica dei pazienti, che non si recano più in ambulatorio, se non previa autorizzazione del medico.
Anche in caso di arrivo dei Dpi "la gestione telefonica dei pazienti proseguirà comunque, - prevede Bonsignore - nel caso in cui il paziente peggiori e non sia più gestibile telefonicamente, è lo stesso medico di medicina generale ad attivare il 112 in modo prioritario". Certificati a distanza, ricette elettroniche via whatsapp o via numero identificativo, servizio di consegna a domicilio dei farmarci da parte della croce rossa: tutta la medicina generale si è attrezzata per rispondere al rischio contagio.
A Genova sono stati raccolti oltre 500 nominativi di medici disponibili a dare una mano al sistema sanitario nazionale e regionale.
"In Liguria non siamo ai livelli della Lombardia, ma dovessi dire quanto possiamo durare a questi ritmi, risponderei 'non molto', la speranza è che ci sia davvero tra domani e martedì al massimo un crollo drastico delle ospedalizzazioni, stiamo arrivando a saturare la nostra ricettività". "La Liguria è una Regione a rischio perché anziana e le seconde case sono state invase per due fine settimana, tant'è che sono andate in difficoltà per prime l'Asl 1 e 2 del Ponente", mete dei 'foresti' ricorda.
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