Brennero: Confetra, bene parere Commissione UE su libera circolazione merci promosso da Italia
di Redazione
L’Italia aveva sollevato la questione delle restrizioni sulle autostrade A12 e A13 messe in atto dall’Austria al trasporto e alla libera circolazione merci
La Commissione europea, in data odierna, ha adottato un parere positivo sulla denuncia interstatale presentata, ai sensi dell’art. 259 del TFUE, dall’Italia nei confronti dell’Austria sulle misure restrittive adottate da quest’ultima al transito stradale dei veicoli pesanti sull’asse del Brennero.
L’Italia aveva sollevato la questione delle restrizioni sulle autostrade A12 e A13 messe in atto dall’Austria al trasporto e alla libera circolazione merci, riguardanti quattro misure di divieto di circolazione: notturna, settoriale su alcune merci, invernale e di “dosaggio” dei veicoli pesanti che entrano in autostrada.
“Finalmente si apre l’opportunità di poter ricorrere alla Corte di Giustizia”, ha dichiarato il Presidente di Confetra Carlo De Ruvo, “per ottenere la rimozione dei divieti al transito stradale del Brennero, che tanti danni hanno prodotto al sistema economico dell’Italia e ai nostri operatori del trasporto e della logistica”.
La Commissione, per quasi un decennio, ha sistematicamente glissato sulle continue sollecitazioni dell’Italia, invitando laconicamente Italia e Austria a negoziare misure condivise. “Dopo tanto tempo”, ha concluso De Ruvo, “la Commissione è tornata ad assumere l’iniziativa che le è propria: rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle merci nel mercato interno”.
Il parere della Commissione ha infatti accertato la violazione da parte di Vienna degli articoli 34 e 35 TFUE sul divieto di restrizioni quantitative alle importazioni ed esportazioni intra-UE e ha dichiarato i provvedimenti adottati dall’Austria ingiustificati e incoerenti, anche rispetto agli obiettivi ambientali e di tutela della sicurezza stradale sistematicamente e strumentalmente evocati.
Italia ed Austria potranno sempre trovare una soluzione condivisa alla controversia, anche col sostegno della Commissione, ma il parere espresso oggi offre al nostro Paese la possibilità di promuovere azioni dirette alla Corte di Giustizia, evitando intermediazioni che per troppo tempo hanno impedito qualsiasi iniziativa volta a ripristinare il pieno rispetto del TFUE.
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